Cetraro. Il Pd finalmente chiede la testa di Masino Cesareo e della signora Luciani

Cetraro. Il Pd (finalmente) chiede la testa di Cesareo e Luciani

L’occasione è stata l’elezione a Presidente del consiglio Angelo Aita. Il regista é stato quel furbacchione di Peppino Aieta che ha sparigliato le carte di una maggioranza che ormai era in crisi da tempo e cioè da quando Don Masino Cesareo e la signora Luciani (quella del Flag che era passata dalla minoranza alla maggioranza) avevano monopolizzato ogni decisione in seno al comune. Il PD di fatto era diventato una succursale di Forza Italia che ha una maggioranza schiacciante per gli equilibri consiliari.

Ma da una parte l’ impopolarità degli amministratori, dall’altra l’arroganza del potere della signora e di don Masino, hanno convinto il Pd a chiedere l’azzeramento di ogni delega in seno alla Giunta ma anche quella del Flag. Ricordiamo, che in cambio del sostegno alla maggioranza, il sindaco Cennamo aveva revocato la delega del Flag al presidente del consiglio Giovanni Rossi per conferirla alla signora Luciani. Questa operazione del più becero trasformismo, aveva fatto registrare la reazione violenta di Cetraro Attiva, movimento politico, espressione proprio del presidente Rossi.

Questa operazione squallida aveva lasciato disorientata la comunità di Cetraro proprio perché Rossi é molto stimato a Cetraro ma anche perché non si vedeva da anni una volgarizzazione politica come questa. Ma l’operazione era subito apparsa come il tentativo di indebolire Peppino Aieta che ormai veleggiava spedito verso lo scranno di Sindaco di Cetraro. E don Masino, che fa l’amico di Peppino, lo aveva di fatto ridimensionato togliendogli una pedina importante della minoranza. Quando tutto sembrava andare dalla parte della maggioranza, ecco arrivare il dissesto.

Ed è qui che Peppino Aieta resuscita buttandosi nella polemiche contro gli amministratori che nel frattempo perdono due pedine importanti: Lorena Matta e Giovanni Rossi. Insomma, perdi 1 e prendi 2. Peppino Aieta prende coraggio e inizia una battaglia contro l’incapacità degli amministratori: fa un video violento accusando la maggioranza di aver distrutto Cetraro ricevendo migliaia di visualizzazioni e molto consenso. Capisce, quel furbacchione, che gli amministratori sono bolliti, ed alza i toni della polemica fino a quando, la sua “vecchia fiamma” Don Masino, per calmarlo e mettergli il bavaglio, gli concede la Presidenza del consiglio comunale che Peppino indica in Angelo Aita, proprio colui che era candidato a Sindaco contro Cennamo. Ed è qui che il Pd reagisce fino a costringere il segretario Gaetano Bencivinni, ad abbandonare, platealmente, il pubblico che assisteva al Consiglio. Il resto è cronaca dei giorni nostri: il Pd incontra Forza Italia e quest’ultima chiede l’azzeramento della Giunta per rafforzare la presenza azzurra nel governo locale. Il PD convoca un’assemblea, raccoglie la proposta di Forza Italia ma chiede una Giunta Istituzionale di larga intesa. Ma il pezzo forte è la richiesta di azzeramento di tutte le deleghe, a cominciare dal Flag. Un terremoto!

Il Pd, dunque, esce allo scoperto e chiede di azzerare Cesareo e Luciani. Ma vediamo cosa scrive l’assemblea del Pd: “Alla luce della nuova situazione politica che si è venuta a creare, il partito democratico, cercherà di creare le condizioni per costruire una coalizione di larga convergenza in continuità con la volontà espressa dal civico consenso in occasione della elezione del presidente del consiglio comunale Angelo Aita. Un percorso di emergenza che passa attraverso l’azzeramento dell’esecutivo, delle deleghe dei consiglieri comunali e la revoca della nomina del Flag”.
Politicamente questo si chiama tsunami!
Il Pd, senza troppe remore, chiede la testa di Don Masino Cesareo e della signora Luciani.
Seguiremo le vicende di Cetraro perché siamo certi che i prossimi giorni ci riserveranno sorprese.
Intanto invitiamo Don Masino e la signora del Flag con tutto il rispetto possibile “a ji a coglia ariganu ara scisa i Paola”. Fa bene alla salute fisica e anche a quella mentale. Buon lavoro!