giovedì, Luglio 3, 2025
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Sistema Bibliotecario Vibonese, una faida indecente e tanti soldi in mezzo. La Regione ha svolto tutti i suoi doveri di controllo?

Tutti i giornali hanno riportato con ampi dettagli la vicenda del Sistema Bibliotecario di Vibo Valentia. Il “padre” del Sistema Bibliotecario Vibonese Gilberto Floriani è stato posto agli   arresti domiciliari  con l’accusa pesante di peculato e stessa sorte è toccata all’ex direttore Valentina Amaddeo. Indagati a piede libero, sempre con l’accusa di peculato, sono anche i figli di Floriani, Emilio, 43 anni, Giuseppe Emilio Lucio, 47 anni, e Gabriele Vittorio Pasquale Emilio, 35 anni.

In pratica l’accusa sostiene che Floriani e l’Amaddeo avrebbero violato la legge e disposto  rimborsi spese per lo stesso Floriani e incarichi per i figli di Floriani in aperta violazione di legge e in palese conflitto di interessi. Non vogliamo approfondire la vicenda giudiziaria che ci serve solo per dipingere un affresco del mondo che si era creato intorno al SBV.

La Vibo bene, l’intellighenzia vibonese, calabrese e non solo sono rimasti attoniti di fronte a questa notizia. Per molti è stato come un fulmine a ciel sereno. Non è possibile, è un errore. Lo sbigottimento di certo mondo intellettuale lo descrive alla perfezione Giaocchino Criaco in un magistrale post: ” La Calabria della cultura è colpita al cuore dalle inchieste giudiziarie per cui è concepibile un solo esito: l’errore. Altrimenti diventa complicato andare in giro a spiegare che solo la cultura cambia le cose“.

Ecco, noi vorremmo cercare di descrivere il cosiddetto sistema Floriani in un momento in cui molti lo scaricano, altri fanno finta di nulla, altri non lo conoscono, e altri lo descrivono come una specie di Dottor Jekyll e Mister Hyde.

L’apice della notorietà Gilberto Floriani lo raggiunge nel 2021 con la nomina di Vibo Valentia a Capitale del Libro. Riconoscimenti trasversali, da destra a sinistra, da sinistra a destra, dal sindaco della città, alle massime autorità con parlamentari, consiglieri regionali, sindaci e assessori in testa. D’altronde la sua vita è stata sempre un via e vai. In gioventù iscritto del Partito Comunista, approda al Pds, ai Ds fino al Pd, poi trasmigra nel centrodestra quando il potere regionale passa di là e appoggia Maria Limardo nelle ultime  elezioni comunali del 2019. Di lui si parlava come possibile assessore alla Cultura. Nonostante la nomina non sia arrivata mantiene rapporti oscillanti con la  Limardo fino alla rottura avvenuta nel 2023.

Ma andiamo con ordine. Il Sole 24 ore dedica un articolo l’8 maggio 2021 sulla nomina di   Vibo come Capitale del Libro. L’articolo inizia  così: “Far entrare prepotentemente il libro nella vita delle persone”. Una missione forte per una città come Vibo Valentia, sempre in fondo alle classifiche su benessere e qualità della vita”. Più avanti si arriva ad attribuirne i meriti a Gilberto Floriani. L’inviata scrive: “Gilberto Floriani, che ha realizzato il Sistema bibliotecario vibonese, polo regionale per le politiche della lettura, riconosciuto tra le maggiori istituzioni culturali della Calabria, sa quanto la città sia da sempre sensibile alla cultura (sic!). Come direttore artistico del Festival Leggere & Scrivere, manifestazione letteraria che dal 2012 richiama da tutta Italia 30mila persone (la moltiplicazione dei pani, ndr), ritiene che la proclamazione di Vibo a Capitale del Libro sia «un’ennesima sfida, a dimostrazione che ci sono cose che possono riuscire bene anche qui. Porteremo avanti le nostre attività, continuando a promuovere la lettura. Del resto se la gente legge, pensa meglio e quindi vive meglio…”.

La giornalista Donata Marrazzo non si inventa nulla, ad eccezione delle 30 mila presenze, ma questo era il clima di osanna generale. Gilberto Floriani era l’idolo dell’intellighenzia calabrese, un imprenditore culturale lungimirante e visionario.

Il Quotidiano del Sud in un’intervista del 9 maggio a Floriani scrive: “… Il direttore del Sistema bibliotecario vibonese, Gilberto Floriani, ha una voce soddisfatta, ma che trasuda alacrità: probabilmente sta già pensando al prossimo evento da organizzare, a come fare in modo che il libro penetri nella quotidianità delle persone. È stato tra coloro i quali hanno collaborato alla stesura del dossier. Gilberto Floriani è l’organizzatore di una delle più grandi kermesse culturali del Mezzogiorno: il Festival “Leggere e Scrivere”, evento che ha dato la possibilità a generazioni di studenti e non solo, di familiarizzare con i libri e conoscere i più grandi intellettuali italiani.. Nelle stanze di Palazzo Santa Chiara, sede del Sistema, e di Palazzo Gagliardi, la “casa” del “Leggere e Scrivere”, si è in parte costruita la sfida Capitale del Libro 2021”. 

Dopo cotanta premessa, Floriani chiarisce il suo ruolo nella predisposizione del progetto per ottenere la nomina d Vibo a Capitale del libro. Dice al giornalista: “Io ho messo tutto quello che era nelle mie capacità e soprattutto nella mia esperienza. Poi il Comune lo ha fatto proprio e la Commissione lo ha ben valutato. Ognuno ha giocato la sua parte, io la mia da operatore culturale  Tanti si complimentano con lui per il successo: “Letteralmente un fiume di telefonate: tutto il mondo della cultura si è complimentato”.

Ma non solo rivendica di aver avuto un ruolo centrale nella progettazione, ma rivendica  un ruolo importante dell’organizzazione dell’evento. Infatti afferma: “Intanto bisognerà organizzare un evento inaugurale per questa Capitale del Libro, con un personaggio della letteratura mondiale, adesso vedremo chi…  “.  Esce evidente da tutto ciò il ruolo ricoperto da Floriani negli anni a Vibo Valentia. E la sua filosofia di vita  scaturisce da un”altra risposta: “Allora mi sono detto: “abbiamo vinto…. Ognuno può osare, se ci mette intelligenza, cultura, passione”. Vedremo se la spinta ad osare l’avrà spinto fuori strada facendolo cappottare.

Quindi Vibo è nominata Capitale del Libro e si pensa alla grande iniziativa per la presentazione della manifestazione. Il 16 giugno 2021 avviene la presentazione in anteprima nazionale del libro di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso su Falcone e Borsellino. L’evento rientra nell’ambito delle iniziative di Vibo Valentia Capitale del Libro 2021, e insieme agli autori ne discutono la sindaca di Vibo Valentia Maria Limardo e lo stesso Gilberto Floriani, Direttore Scientifico del Sistema Bibliotecario Vibonese. Sempre nell’ambito delle manifestazioni collaterali per Vibo Capitale del Libro si svolge dal 16 al 20 ottobre l’iniziativa “Leggere e scrivere”, uno dei momenti più importanti è il riconoscimento che viene  attribuito al Procuratore della  Repubblica di Vibo Camillo Falvo per il suo impegno a favore della legalità e della giustizia.

Nel ringraziare l’associazione pro Fondazione Antonino Murmura promotrice dell’iniziativa il  Procuratore Falvo estende i ringraziamenti a Gilberto Floriani: “… Io vi ringrazio, ringrazio la fondazione per avermi attribuito questo premio ringrazio il Dott. Floriani per questa bellissima iniziativa che da anni da lustro a tutto il territorio  di Vibo Valentia e noi di cultura abbiamo bisogno….  Questo premio  come vado dicendo ogni volta  non è mio è di chi lavora con me. Questa sera mi hanno accompagnato il Questore di Vibo Valentia, il comandante della Guardia di Finanza che sono qui presenti. Non è presente il Comandante provinciale dei Carabinieri ma forse arriverà a momenti  perchè aveva un altro impegno e che mi aveva assicurato che avrebbe fatto di tutto per venire“.

E conclude: “… Noi la mafia, la ‘ndrangheta la sconfiggeremo solo con la cultura, solo con un risveglio sociale e culturale…. se non capiremo che questa è una piaga, un cancro, che dobbiamo mettere da parte, isolare, solo isolandola con la cultura e le iniziative sociali e queste iniziative vanno in questa direzione”.

A quella edizione del festival furono presenti anche Pietro Grasso e naturalmente Nicola Gratteri, l’attuale ministro alla cultura Gennaro Sangiuliano. All’inaugurazione dell’iniziativa  era presente il Presidente del Sistema bibliotecario del tempo Antonio Lampasi, il   senatore Alberto Barachini, presidente della commisione vigilanza Rai, il Senatore Giuseppe Mangialavori, la sindaca Maria Limardo, Gilberto  Floriani e Maria Teresa Marzano nella loro qualità di  irettori artistici dell’iniziativa. C’erano tutti… come canta De Andrè. Come scrive  Gioacchino Criaco: “si realizzano manifestazioni a volte alte  quando la fama coincide con la sostanza. Capita, non di rado, che la sostanza scarseggi, gli sforzi fatti sono vani, pure se il pubblico applaude felice, i selfie impazzano…”.

Qualcuno potrà dirci che col senno di poi è facile fare la morale. Ma noi non vogliamo fare la morale a nessuno, vogliamo solo descrivere un humus, un ambiente, scene di ordinaria vita di provincia. Nessuno mette in discussione la buona fede di quanti hanno visto in quel sistema, che si è andato ingrossando anno dopo anno, fino a scoppiare, una specie di rinascita di Vibo Valentia, del Vibonese e della Calabria. Molta fuffa si nascondeva in tanti  commenti entusiastici e trionfalistici. Ma siamo certi che nessuna avvisaglia del castello fantasmagorico dalle fondamenta di sabbia fosse percepibile in quello stesso anno fatidico del 2021? Eppure  poco più di un mese prima, precisamente il 7 settembre, quasi tutti i giornali locali parlano di una seduta tempestosa in Consiglio comunale  per le interrogazioni dell’allora capogruppo del Pd Stefano Luciano che chiede alla sindaca Limardo cosa intendesse fare con il Sistema Bibliottecario Vibonese alla luce di alcune  notizie allarmanti.

Scrive Zoom 24, testata online: “Seduta decisamente accesa del Consiglio comunale di Vibo nella giornata di ieri. L’assise ha dato il via libera al rendiconto di gestione, meglio noto come consuntivo per l’anno 2020. Prima di entrare nel merito della pratica, il capogruppo del Pd Stefano Luciano ha presentato una serie di interrogazioni inerenti la spesa dei fondi per Vibo Capitale del Libro e la gestione del Sistema bibliotecario. A tal proposito, Luciano ha chiesto di saperne di più in merito alle nomine effettuate, agli organismi che lo compongono, rinnovati di recente, quando Emilio Floriani ( oggi indagato n.d.r.) è subentrato nella direzione a Valentina Amaddeo che a sua volta aveva preso il posto di Gilberto Floriani, padre di Emilio. al canone di locazione e così via”.

Il Vibonese, altra testata online, così riporta gli avvenimenti di quel consiglio comunale: “… Innanzitutto, Stefano Luciano, l’esponente democrat a Palazzo Luigi Razza ha chiesto di avere lumi in merito alla gestione del Sistema Bibliotecario Vibonese. L’interrogazione è stata rivolta direttamente al sindaco del capoluogo Maria Limardo. In merito, Luciano ha chiesto al capo dell’amministrazione di conoscere «il nome dell’attuale direttore del Sistema, qual è la composizione di tale organismo» e «quali siano oggi i rapporti di tale organismo con il Comune di Vibo Valentia». Il capogruppo del Pd ha sollecitato, inoltre, di avere lumi «sulla circostanza relativa al pagamento del canone di locazione in ordine ai locali comunali (Palazzo Santa Chiara) occupati dal Sistema». I rapporti, inoltre, «del Sistema con Vibo Capitale italiana del libro 2021, le modalità di nomina dei componenti di rappresentanza del Sistema».

La sindaca Maria Limardo non risponde, risponde invece lo stesso Gilberto Floriani che con un post sulla sua pagina facebook attacca Stefano Luciano e il Pd: «Gli operatori e i volontari del Sistema bibliotecario sono convinti che le attività che quotidianamente portano avanti parlino per loro e che siano largamente apprezzate dalla stragrande maggioranza dei cittadini vibonesi e della provincia. Non possono però ignorare che è in atto un tentativo del Pd, ed anche del suo silente partito, che con la scusa di interrogare il Comune vuole danneggiare una grande realtà culturale che solo bene ha portato alla città nel corso degli anni. Non è estranea a tutto questo la malevolenza di alcuni personaggi che mal sopportano il lavoro altrui».

Floriani risponde in maniera sprezzante, sentendosi  coperto e protetto, manifesta la sua innata supponenza: come ci si permette ad accusare  un benefattore dell’intera comunità? Con un richiamo sibillino  al Pd che viene accusato di essere silente e di non prendere le distanze da Stefano Luciano. Noi non sappiamo se sia questa vicenda a portare nel marzo del 2022 Stefano Luciano ad abbandonare il Pd e a passare ad Azione di Calenda, dopo di che oggi approda al centrodestra dove si trova fianco a fianco con la sua nemica Maria Limardo, entrambi a sostenere il candidato a sindaco Nicola Cosentino…

La vita è tutto in via e vai, oggi qui, domani là come canta Patty Pravo. Quello che sappiamo è che questa del Sistema Bibliotecario è una delle poche iniziative lodevoli di  Stefano Luciano in cinque anni di opposizione spesso opaca e grigia. E l’altra cosa che sappiamo è che nell’edizione del 2022, tre giorni, dal 3 al 5 novembre, del festival Leggere e scrivere, finanziato dal Comune di Vibo Valentia, troviamo tra gli ospiti in un dibattito Stefano Soriano, nuovo capogruppo del Pd e odierno capolista, a discutere con Enza Bruno Bossio sulla libertà d’espressione. Mentre Gilberto Floriani, nella sua qualità di direttore artistico, partecipa all’iinaugurazione della manifestazione al fianco sempre della sindaca Maria Limardo, del potente senatore locale al secolo Giuseppe Mangialavori e del nuovo presidente del SBV Corrado L’Andolina sindaco di Zambrone.

Il programma è ricco di politici che vi partecipano: Giuseppina Princi, vicepresidente della Regione, disquisisce con la sindaca Limardo su leggere e scrivere per coltivare il futuro. L’assessore regionale Rosario Varì filosofeggia su perché restare, perché tornare (e come no, cu sti pasturi). Quindi, nonostante tutti i clamori, le polemiche, le diatribe, tutti tornano ad andare d’amore e d’accordo. Sembra tutto appianato, il trasversalismo accontenta tutti. A quella data nessun sindaco, a partire da Maria Limardo, nessun presidente del Sbv, nessun assessore o presidente della Regione  hanno nulla da ridire sul ruolo e la funzione di Gilberto Floriani e della nuova diretrice Valentina Amaddeo.

Ma la realtà non si ingabbia facilmente e non la si può nascondere. I rapporti tra Gilberto Floriani e la sindaca di Vibo Maria Limardo si rompono a gennaio 2023 quando il Presidente del SBV Corrado L’Andolina, eletto a maggio 2022, si dimette denunciando la situazione economica disastrosa del Sistema Bibliotecario. La sindaca afferma: «Le dimissioni di L’Andolina  cristallizzano una situazione assolutamente drammatica da ogni prospettiva. Ci troviamo dinanzi ad una struttura pressoché ingestibile sia sul piano puramente amministrativo, con la quasi totale carenza di personale e con una confusione imperante sul piano della gestione, ma soprattutto sul piano contabile, per come riferito dallo stesso presidente uscente: almeno per gli ultimi anni, non ci sono bilanci, non ci sono rendiconti, ci sono soltanto debiti, tra i quali, per certo, quelli verso il Comune capoluogo.  Evidentemente la condotta tenuta in questi anni, pur nella diminuzione delle erogazioni finanziarie, non è stata esattamente ‘oculata’ a differenza dell’immagine che viene esternata in ogni circostanza».

La domanda nasce spontanea: sindaca  Maria Limardo, e Lei dov’era fino a gennaio 2023?Lei, per oltre tre anni che cosa ha fatto? Ed è vero che prima e dopo la rottura con Gilberto Floriani il Comune ha continuato a dare incarichi a Valentina Amaddeo?

Noi ci auguriamo che la Procura di Vibo  Valentia vada fino in fondo, si accertino le eventuali responsabilità di Floriani e della Amaddeo, ma si verifichino anche eventuali responsabilità del mondo che ruotava intorno al Sistema Bibliotecario. La Regione Calabria dice che è vittima, ma siamo certi che ha svolto fino in fondo tutti i suoi doveri di controllo? Se i bilanci annuali erano fasulli per la mancata nomina di un revisore dei conti, chi doveva nominarlo? Solo la nuova Direttrice? O ci sono responsabilità anche da parte dell’assemblea generale fatta dai sindaci e dal presidente di turno del Sistema Bibliotecario Vibonese? Come mai fino all’arrivo di L’Andolina nessuno ha mai denunciato nulla?

Si faccia chiarezza fino in fondo in questo ginepraio incredibile. Una specie di guerra per bande, di tutti contro tutti, dove l’alleato di oggi è il nemico di domani. La Procura  di Vibo che a un certo punto ha avuto il coraggio di andare a indagare, adesso vada fino in fondo e allarghi il raggio d’azione. Lo pretendono in primo luogo tutti quegli studenti che hanno prestato il loro lavoro di volontariato per anni e anni per mandare avanti l’iniziativa e per riempire le sale dei convegni che altrimenti sarebbero rimasti deserti. Eh si, perché con buona pace della retorica spansa a pieni mani, alla fine della storia, un dato c’è. Vibo Valentia era agli ultimi posti per acquisto e lettura di  libri e agli ultimi posti vi è rimasta nonostante sia stata la Capitale del Libro e le tante edizioni del Festival  leggere e Scrivere. Concludiamo on le parole di Gioacchino Criaco: “Se i non lettori aumentano è il segno che nel sistema culturale ci sia un meccanismo non adatto ai tempi. Bisogna rivedere e cambiare. Magari saltare le passarelle, scegliere la sostanza ai riflettori. Scodarsi dalle processioni e abbandonare Madonne e madonnari”.