Per il progetto esecutivo del Ponte sullo Stretto bisognerà attendere il 2025. Sicuramente non arriverà entro l’anno, come invece aveva annunciato a inizio maggio l’amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci. È uno degli spunti emersi ieri dalla più attesa delle seduta della commissione Ponte, da quando la commissione stessa è stata istituita dal consiglio comunale di Messina. Seduta che, di fatto, è diventata un convegno scientifico in cui esperti di un certo livello – e si può dire che in questo caso si fosse a livelli pressoché massimi – si confrontano, si accalorano, tirano fuori dati, formule, calcoli, curricula e pubblicazioni, salvo poi, a lavori conclusi (oltre cinque ore, nello specifico), rimanere ognuno sulle proprie posizioni.
Il merito della commissione presieduta da Pippo Trischitta – il più pontista degli ormai scettici deluchiani – è stato quello di aver messo a confronto, per la prima volta, gli esperti portavoce di due linee di pensiero evidentemente opposte: quelli che stanno collaborando, direttamente o come consulenti, alla progettazione del Ponte sullo Stretto e quindi ne sostengono la fattibilità senza indugi; e quelli che, invece, hanno più volte manifestato dubbi e perplessità, mettendo per iscritto in almeno due relazioni inviate alla Stretto di Messina ciò che pensano dei rischi legati alla costruzione di quest’opera… Fonte: Gazzetta del Sud