La “sceneggiata” dei pentiti e la chioma di Mario

Tra lunedì e martedì sono accaduti due fatti importanti che potrebbero segnare gli sviluppi futuri della Giustizia (si fa per dire) cosentina.
Lunedì mattina intorno alle 10 del mattino nella zona di Commenda di Rende, un gruppo di carabinieri a bordo di una serie di macchine blindate e due soggetti in manette (dei quali uno rasato a zero) hanno seminato il panico.
I carabinieri, novelli “sceriffi de noantri”, con le armi in pugno, salivano e scendevano dalle macchine tra lo stupore dei passanti, convinti che fosse andato in scena un blitz.
Figurarsi che un gruppo di testimoni di questo “spettacolo” (per non definirlo teatrino, che ci starebbe pure)  sulla trafficatissima via Ciro Menotti (nei pressi dello stadio Marco Lorenzon) ci ha contattato per chiederci cosa stava avvenendo. E noi ovviamente non siamo stati in grado di rispondere.
daniele lamanna
La risposta è arrivata soltanto due giorni dopo attraverso la velina di uno dei media di regime, che ci spiegava che i carabinieri “sceriffi” erano impegnati in alcuni sopralluoghi con i due ultimi pentiti del circo della criminalità cosentina ovvero Daniele Lamanna (che è tornato a farsi la “pelata” come quando era pischello) e Franco Bruzzese. I due “cantanti”, peraltro in manette per dare ancora più spessore (si fa per dire) allo show, avrebbero dato indicazioni ai militari armati fino ai denti sulle loro ultime imprese.
Tutto lecito, per carità, ma c’era bisogno dell’assetto di guerra? Chi è il pazzo che poteva sognarsi di andare a fare un attentato ai due “canterini”?
E’ evidente che qualcuno voleva mandare un messaggio ai manovratori facendo tornare, sia pure per poche ore, Lamanna e Bruzzese a Cosenza. Una specie di pittoresca prova di forza.
Esattamente 24 ore dopo, invece, in una stanza molto riservata del Tribunale di Cosenza, il sindaco Mario Occhiuto è stato ricevuto ufficialmente dalla signora Marisa Manzini, procuratore aggiunto. Voleva essere ascoltato in merito all’inchiesta (che dura ormai da più di un anno) sulle ditte amiche di Palazzo dei Bruzi.
Marisa-Manzini-2Occhiuto, avendo intuito le straordinarie qualità della Manzini nel campo delle acconciature e dei capelli, visto che, come tutti sanno, passa la maggior parte del suo tempo a pettinare le sue bellissime bambole, ha anche colto l’occasione per chiedere preziosi consigli sulla sua chioma, che ormai lascia intravedere tutta l’usura (senza nessun doppio senso) del tempo.
Troppo stempiato quel tenebroso di Mario e addirittura troppo visibile la chierica posteriore, specie quando quegli scemi dei suoi collaboratori lo riprendono da dietro nei filmati dell’ovovia o quando osserva il Castello da lontano.
La nostra Marisa gli ha dato una lozione miracolosa quasi quanto le magarie di Madame Fifì e si è impegnata personalmente a massaggiargli il cuoio capelluto se il rimedio non dovesse dare i risultati sperati.
Poi, sarà quel che sarà.