Emergenza rifugiati, Prendocasa: “Le forze dell’ordine hanno esagerato”

Foto di FRANCESCO DONATO

Continua a piazza 11 Settembre il presidio di migranti e attivisti che contestano le condizioni di vita disumane alle quali sono sottoposti da tempo alcuni migranti rifugiati. 

Le richieste sono quelle di avere un tetto sotto cui dormire, evitando i vagoni della stazione di Vaglio Lise.

Nel corso del pomeriggio, si sono vissuti momenti di grande tensione e al momento è ancora in corso una riunione in questura per decidere il da farsi.

“Uno sproporzionato schieramento di forze della repressione ad un incontro spontaneo che voleva solo rimarcare l’assurdità dello sgombero e della denuncia di migranti e militanti che chiedevano solo il diritto ad avere un tetto – si legge in una nota del Comitato Prendocasa -. Il movimento ha messo successivamente in atto un’azione simbolica di disobbedienza civile: montare una tenda.

Foto di FRANCESCO DONATO
Foto di FRANCESCO DONATO

A questo punto le forze “dell’ordine” hanno fatto irruzione in una piazza pacifica piena di ragazzi e ragazze, uomini, donne e bambini. Hanno sottratto le tende con una forza inusitata stappandole dalle mani dei presenti e facendo rotolare per terra un cittadino poi medicato dall’ambulanza nel frattempo pervenuta. Ora c’e’ una riunione in questura. Noi rimaniamo qui ed invitiamo tutti i cittadini e le cittadine liberi a venire in Piazza XI Settembre per dare solidarieta’ ai senza casa…”. 

Intanto arrivano le prime solidarietà dal mondo della politica.

«La mia solidarietà alle persone sgomberate dalla “tendopoli” di Cosenza e agli attivisti che hanno animato il presidio in questi giorni e sono stati segnalati, alcuni anche denunciati, dalle forze dell’ordine – dichiara Eleonora Forenza, deputata europea dell’Altra Europa – gruppo GUE – . E’ vergognoso che la repressione sia la sola risposta che è stata data ad una trentina di persone fra curdi iracheni e afghani, alcuni richiedenti asilo, esclusi finora da qualsiasi programma di accoglienza e da qualsiasi procedura, che da alcuni mesi vivevano in
stazione.
Una risposta repressiva ancora più grave considerata l’assenza di procedure cui queste persone hanno diritto, per un problema enorme e di certo non risolvibile con misure di ordine pubblico.
Infine, la sanzione amministrativa del comune per deposito di rifiuti nella piazza del presidio, per le tende che erano state montate: oltre il danno, la beffa».