Differenziata al 62 percento, ma questo non ha generato né un abbassamento delle bollette Tari né una diminuzione dei costi di gestione del servizio di nettezza urbana. Inoltre, brutto il messaggio che sta passando di San Nicola Arcella: siamo un paese con servizi inadeguati in cui, però, si pensa a far cassa su tutto. Queste le perplessità che sono state sollevate dal gruppo di opposizione “Comunità e Identità”, con un post pubblicato sulla propria pagina Facebook.
La nota di Comunità e Identità
Ormai da tre anni ascoltiamo solo ad inconsistenti dichiarazioni e proclami napoleonici da parte dell’amministrazione comunale, che se fossero stati veritieri avrebbero certamente risolto alcuni dei problemi del nostro paese: dal servizio di raccolta rifiuti alla diminuzione delle tariffe, dall’ordine pubblico allo sviluppo turistico.
Dai documenti risulta ( o fanno risultare) che la raccolta differenziata dei rifiuti è arrivata al 62%, ma il costo del servizio aumenta continuamente, tanto da arrivare a quasi un MILIONE DI EURO all’anno, senza un miglioramento evidente dello stesso e con la proposta progettuale di voler realizzare una ” Isola Ecologica” al centro del paese come soluzione del problema.
Sono passati tre anni e non si è riusciti ad aggiungere un parcheggio a quelli già esistenti: anzi, “qualcuno” ha tentato di crearlo, ma risulta pericolosissimo e addirittura anche a pagamento.
Non contenta, l’amministrazione comunale continua ad insistere su una “Fantasiosa” ZTL che non trova riscontro in una logica attuazione urbanistica e di miglioramento del traffico e della viabilità, nonché del rispetto delle normative in materia (Codice della Strada) e che genera solo desolazione e confusione.
Infatti, molti parcheggi rimangono vuoti, come poche sono le presenze turistiche.
Eppure, accortezza politica vorrebbe che quando si prendono provvedimenti che hanno ricadute dirette o che addirittura stravolgono in negativo l’economia del paese, l’amministrazione dovrebbe ascoltare a priori le indicazioni provenienti dagli operatori economici interessati.
Purtroppo così non è stato e nonostante le moltissime voci di dissenso a posteriori, l’amministrazione continua ad essere sorda ai suggerimenti che giungono da più parti.
Ancora peggiore è la percezione del “sistema paese” che si ha all’esterno dei confini comunali, tanto che molti ormai rinunciano a visitare il nostro paese perché il “messaggio politico” che è passato nell’opinione pubblica è quello di un paese chiuso, propenso solo a fare cassa senza offrire adeguati servizi.
L’amministrazione continua a sostenere di di voler un turismo di élite ma la realtà (sotto gli occhi di tutti) è che tra poco perderemo anche i turisti e gli ospiti proprietari di seconde case.
Già molti di questi dichiarano di venire a San Nicola Arcella solo per dormire, preferendo frequentare per altri servizi paesi vicini.
Il turismo è un prodotto e come tale è necessario conoscere e sapere a quale fascia di clienti ci si vuole rivolgere: un turismo di élite presuppone a monte dei servizi e strutture che al momento non esistono né si intravedono nell’immediato futuro.
Per cui il rischio che si sta correndo e quello di perdere la fonte primaria di sussistenza dell’ economia sannicolese, a causa di una scellerata politica amministrativa distante dalla realtà, confusionaria e, siamo certi, senza il sostegno della maggioranza dei cittadini.
L’attività di questa amministrazione sembra ispirata da quel Film (capolavoro) di Troisi e Benigni dal titolo: “NON CI RESTA CHE PIANGERE” lo ricordate?
Soprattutto la scena quando Benigni e Troisi devono passare quel confine con il carro, e il custode, ad ogni minimo movimento gridava: CHI SIETE? DOVE ANDATE? UN FIORINO…”.