Caro direttore,
torno a parlare di Arcea perché la situazione sta diventando insostenibile e a nessuno importa. Arcea svolge, o meglio dovrebbe svolgere, un ruolo importante per lo sviluppo dell’agricoltura in Calabria, ma sembra sia ridotta male.
Basti pensare che ancora a fine luglio non ha un bilancio approvato, la dotazione finanziaria è insufficiente, come è insufficiente il personale, cosa già rilevata dalla commissione europea, tant’è che è ancora in corso una verifica e Arcea è sotto osservazione. Dovrebbero assumere altro personale e almeno un altro dirigente, ma non hanno soldi e non hanno approvato il piano del fabbisogno.
Il personale e i dirigenti non hanno obiettivi definiti, per cui non possono, o meglio non potrebbero, pagare le indennità di risultato, ma pare che le paghino lo stesso, nonostante ci sia un espresso divieto e comporta responsabilità erariale.
Non hanno istituito posizioni organizzative penalizzando il personale che lavora senza incentivi. Per non parlare delle discriminazioni come la vicenda della assunzione di una dipendente senza concorso. Dopo l’articolo del vostro giornale sono corsi ai ripari annullando la nomina: benissimo, ma si sono posti il problema che c’ è un altra dipendente nella stessa situazione? Ci sono figli e figliastri…..!
Questa ancora è lì, e nessuno parla perché pare sia moglie di un alto dirigente regionale intoccabile. Insomma sono tante le castagne e… “castagnine” che andrebbero tolte dal fuoco!
Ma qualcuno si è posto il problema, a cominciare dal direttore generale soprannominato “manolesta” forse perché non riesce a frenare i movimenti della mano?
Nessuno gli ha consigliato, neppure la dama bionda, che dovrebbe fare qualcosa, compresi i provvedimenti a carico dei dirigenti che hanno consentito di assumere una persona senza concorso, e ovviamente la hanno pagata con contratto nullo dall’ origine? E invece pare che stiano studiando come riassumerla!!
Vabbè, nulla di anomalo visto che in Regione sono diversi i dipendenti arrivati da altri enti senza concorso, alcuni anche dirigenti generali provenienti da Consorzi di Bonifica e nuclei industriali che stanno in sella al comando tranquilli e si pagano, grazie a chi ha messo una pezza a colori per coprire il tutto…
Insomma, un ente allo sbaraglio, che paga anche dipendenti sotto utilizzati, che ha costituito un ufficio stampa per creare una inutile poltrona e pagare uno stipendio per qualche sporadico comunicato. Ma dov’è la Corte dei conti, dov’è la magistratura?
E io pago, diceva il grande Totò e quell’Io siamo noi cittadini che paghiamo le tasse con questi risultati…
Se tutto ciò è vero, chi di dovere dovrebbe approfondire…Ma al Gallo cedrone e al parassita gran capo, a quanto pare nulla interessa, presi da ben altre cose, come andare alle fiere, nelle aziende agricole a mangiare e brindare. E io pago…