Buongiorno,
ieri sono andato al mare e, visto che da anni ho abbandonato l’idea di fare il bagno nelle acque sporche del Tirreno cosentino, sono andato sullo Jonio. Ho voluto vedere come fosse bella, nuova e veloce la strada, da poco inaugurata, della diga di Tarsia e, con grande curiosità, mi sono addentrato. Dopo avere percorso il primo tratto mi sono accorto che la strada si trovava nelle stesse condizioni di alcuni anni addietro poi, superata la diga, ho percorso un tratto di strada asfaltato di recente, ho imboccato la prima galleria e, subito dopo, sono ritornato sulla strada di cinquant’anni fa: piena di buche, senza segnaletica orizzontale e priva completamente di manutenzione della vegetazione che, in più punti, invade la carreggiata. Dopo qualche chilometro, superato il lungo rettilineo asfaltato che innesta nella seconda galleria, sono ritornato sulla vecchia, anzi, vecchissima strada che, da quel punto, fino a Cantinella, è una strada da terzo mondo. Le chiedo e mi chiedo, ma di cosa si tratta? Siamo su scherzi a parte?
Ma possibile che una strada costata l’ira di Dio, sebbene non completata perchè manca il collegamento della galleria più importante (chissà se mai accadrà), non sia stata scarificata, bitumata, pulita dalla vegetazione e dotata di segnaletica durante questi mesi che è stata completamente interdetta al transito?
Ma possibile che una strada costata l’ira di Dio, sebbene non completata perchè manca il collegamento della galleria più importante (chissà se mai accadrà), non sia stata scarificata, bitumata, pulita dalla vegetazione e dotata di segnaletica durante questi mesi che è stata completamente interdetta al transito?
Cosenza, 31/07/2024
Antonio Tocci









