Castrovillari brucia. Tre incendi dolosi hanno distrutto decine di ettari della pineta della Petrosa

È di sicura natura dolosa l’incendio che ha praticamente divorato una parte della pineta della Petrosa, lambendo la Casa Circondariale di Viale Sergio Cosmai e l’aula bunker. Il fuoco ha messo in risalto tutte le pecche di una contrada segnata da ferite inferte da amministratori passati non perfettamente illuminati, soprattutto nel momento in cui decisero di crearci una discarica a cielo aperto continuamente attaccata dal fuoco. Ed è proprio da quella zona che sabato sera si sarebbe mossa la mano dei piromani.
Gli incendiari intendevano probabilmente distruggere il campo di calcio posto nella zona, abbandonato con infrastrutture costosissime (300mila euro) devastate dai vandali, vilipese con l’abbandono di eternit e altri rifiuti che, forse, qualcuno aveva la necessità di bonificare proprio con il fuoco.

Quella di ieri è stata un’altra giornata nera per la città di Castrovillari che fino a tarda ora ha dovuto fare i conti con le fiamme e il fumo intenso che ha reso irrespirabile l’aria di diverse zone della città. La mano ignota degli incendiari ha colpito ancora e in maniera più pesante di sabato, quando la Petrosa è stata divorata dalle fiamme di un rogo doloso che ha anche lambito le aree attorno alla Casa Circondariale, mettendo praticamente sotto scacco l’intera zona urbana e l’area di Cammarata.

Imponente il dispiegamento di forze e mezzi in campo per contrastare i roghi che si sono sviluppati su Monte Sant’Angelo, dove ad impensierire è stata anche la prossimità delle fiamme a diverse abitazioni, e che solo in tarda serata sono stati per lo più domati, anche con l’ausilio di due mezzi Canadair e un elicottero che hanno operato nelle ore diurne. Vasto anche l’incendio che ha interessato contrada Celimarro e che ha divorato diverse decine di ettari di macchia mediterranea. Le colonne di fumo e fiamme erano visibili anche a distanza ed hanno impensierito per diverse ore tutti gli operatori in campo.

Le squadre di Vigili del Fuoco, il personale di Calabria Verde, Carabinieri, Polizia e i numerosi volontari di Lipambiente, Il Pellicano, Anpana e Gruppo Speleo del Pollino, hanno lavorato alacremente per respingere le fiamme che hanno anche interessato la zona a nord di Castrovillari in contrada Cerasullo.

Una vera morsa di fuoco che ha assediato la città del Pollino per tutta la giornata e che ha bissato la nera giornata di sabato nel corso della quale la Petrosa ha visto bruciare una superficie di quasi 50 ettari, proprio attorno all’area interessata dalla riserva naturale di conservazione ambientale tanto dibattuta nelle ultime settimane.

Occorre anche rilevare l’assenza completa di manutenzione del territorio, quindi la necessità di provare a crearci piccoli sistemi antincendio che, nei fatti, avrebbero impedito la distruzione di uno dei polmoni verdi della città e salvaguardato tutte quelle specie di uccelli e la fauna del sottobosco che sono state costrette alla fuga. Una ventina gli ettari di terreno devastati dalle fiamme fermate prima che potessero raggiungere l’area protetta del Parco del Pollino. Tutta la zona della Petrosa è, da oltre un anno, alla base di una iniziativa di carattere regionale che, attraverso la istituzione di una riserva naturale, vorrebbe salvaguardarla anche con l’avvio della bonifica di due bombe ecologiche: la discarica della Petrosa, che si trova su una delle falde acquifere più grandi della Calabria, e l’altra discarica, quella di pneumatici andata in fumo nei primi anni del 2000. I copertoni in fase di combustione furono coperti con del terriccio dalle pale dei vigili del Comando provinciale di Cosenza. La gomma, però, arse per alcuni anni con la fuoriuscita di numerose fumarole. Ed è per tutte queste “difficili presenze” che il fuoco doloso di sabato permette una nuova opportunità di verifica, ossia quella necessaria per rivedere il futuro di una superficie presente a ridosso del Parco del Pollino in cui operano tanti imprenditori che nella zona vorrebbero continuare a vivere senza tutte queste difficoltà ed emergenze.