Casali del Manco è un paese che si sviluppa ai piedi della Sila, un territorio ricco di sorgenti, come quella di Pratopollina, e corsi d’acqua rigogliosi ma nonostante ciò, è rimasto completamente a secco.
Le precipitazioni sono sempre meno frequenti e tutta la Regione sta cercando di correre ai ripari, ma proprio per questo, gli amministratori casalini avrebbero potuto e dovuto interessarsi al problema in anticipo perché, con una corretta, efficace e puntuale programmazione degli interventi, la questione idrica si sarebbe potuta arginare.
Amministratori incompetenti ed inadeguati al ruolo che rivestono, che si arrabbattano alla meno peggio, che sono riusciti a fallire laddove nessuno prima d’ora era stato capace di farlo.
A questo punto è più che lecito sapere, visto il costo che ad oggi i casalini sostengono per pagare il mutuo per il mastodontico progetto di captazione delle acque, a che punto sono i lavori, i cittadini vogliono sapere quanti SAL sono stati pagati all’impresa esecutrice dei lavori.
Durante la recentissima campagna elettorale “sarà bellissimo 2.0” l’amministrazione Pisani, dai palchi di ogni località, ha fatto del dialogo con i cittadini e della chiarezza, il suo cavallo di battaglia e allora è arrivato il momento di concretizzare quelle promesse, di tramutate quelle parole in fatti, su un tema d’interesse generale com’è quello dell’acqua.
I casalini si sarebbero aspettati qualcosa in più anche dal vicesindaco – insieme ad altri/e eletta grazie ai voti della Lega- ed invece a parte qualche sporadica apparizione con relativa foto, non ha pronunciato mai una parola in merito alla prospettazione di proposte e risoluzioni di questioni inerenti il territorio.
Piuttosto che portare scompiglio nelle processioni religiose sarebbe il caso che la vicesindaco chiedesse l’intervento della sua referente in Regione ex assessore leghista Staine (ma anche alla sua sostituta, che sempre della Lega è…) ad esempio per ottenere le vasche di accumulo di Acquacoperta.
E mentre Casali del Manco è già stata ridotta alla fame, a causa della tassazione altissima, ora è stata portata anche alla sete per la carenza idrica che questi amministratori non hanno saputo gestire.
Ma piuttosto che avere la maturità e la responsabilità di dimettersi tutti, continuano con i loro motti: “prossimo giro, prossima corsa prossima targa, prossimo selfie, prossima escursione”.