Mario Occhiuto e Jole Santelli hanno paura.
Temono i magistrati della DDA perché, come tutti sanno, il sindaco di Cosenza è un truffatore conclamato e ha tutti i requisiti per essere messo sotto inchiesta per associazione a delinquere. Ma temono anche gli strali del ministero dell’Interno in ordine a tutte le porcherie che Occhiuto ha messo in essere per farsi pagare i suoi debiti personali dal Comune di Cosenza e quindi da noi contribuenti.
In queste ultime ore Occhiuto e la Santelli (che si crede furba ma in realtà fa solo molta pena, dalle “scivolate” sull’Isis in tivu a tutto il resto) hanno cercato in tutti i modi di far passare il messaggio che i deputati del PD avessero ritirato l’interrogazione presentata in Parlamento per chiedere l’incompatibilità e l’ineleggibilità del sindaco più cazzaro e più indebitato d’Italia.
Non ci voleva un profeta per scoprire che dicevano il falso e facevano dire il falso ai loro media di riferimento. E così hanno fatto fare un figurone a Magorno, che ha testualmente dichiarato: “… La nostra interrogazione non solo resta in piedi ma riteniamo che, alla luce dei fatti emersi, l’incompatibilità del sindaco Occhiuto sia una concreta possibilità. Attendiamo dunque la risposta da parte del Ministero dell’Interno, affinché ci sia chiarezza sulla legittimità dell’azione amministrativa del Comune di Cosenza…”.
La verità è che il commissario dice che Occhiuto è incompatibile e che il Comune deve aprire un contenzioso contro di lui.
