di Saverio Di Giorno
È evidente che i patti e gli accordi tra i poteri che governano un territorio hanno sempre una merce di scambio. E gli scambi producono dei simboli visibili. A Cosenza tutto questo passa per il cemento e il nuovo simulacro, ben visibile, potrebbe essere il Palazzo Parisio.
Ormai da un annetto ci sono i lavori in corso e si apprende che stanno realizzando un sedicente “Palazzo Parisio” con tanto di sigillo di “Webuild”. Lavori che procedono a passo svelto. Pochissime le informazioni che si riescono a reperire, si va per dettagli e per ipotesi. Non solo per noi ma anche per gli stessi consiglieri che non hanno risposte. Quello che si dice però è che uno degli assessori che ha avuto un ruolo rilevante sia Giuseppina Incarnato.
Vediamo di aggiungere quale dettaglio. Per ora oltre al sigillo Weibuild si sa che probabilmente a costruire c’è una società alla quale possono essere legati l’imprenditore Mariano Vulnera (indagato anni fa per le vicende relative a Viale Parco) e – secondo una fonte accreditata – anche altri due imprenditori.
Una domanda: è vero che tale area è interessata da vincolo paesaggistico? È questo il motivo di tanta reticenza?
Di recente una lettera arrivata in redazione conferma quanto già si diceva alcuni mesi fa e cioè dei prezzi fuori mercato (2 mila euro al metro quadro). E qui si aggiunge un altro particolare che ancora resta voce di strada, e cioè che all’acquisto sarebbero interessati ambienti del porto delle nebbie, per il momento non meglio precisati.
Piccoli dettagli che si aggiungono, voci e confidenze. Quanto di questo è possibile confermare? Lo sapremo presto appena la nebbia intorno si dirada. Per il momento questa storia, aldilà che i protagonisti siano questi o simili, la storia che ci racconta è la solita.
La storia di una città che è un cantiere aperto, una città sventrata. Un territorio in crisi demografica nel quale continuano ad essere costruiti palazzi, appartamenti. Il tutto a favore degli sversamenti, delle licenze e delle aste. Un controllo capillare che frutta voti e posti. Cartelli di ditte, autorizzazioni il tutto saldato dai pagamenti fuori mercato. È così che spesso hanno camminato i pagamenti per accordi e saldature tra pezzi di Stato, in maniera quasi-legale, grigia, dubbia. È questo l’ennesimo caso?