“E’ una discarica”. Non ha altri aggettivi il signor Pino Crucitti, per descrivere il rione Marconi, dove vive da anni e, dove, da anni combatte perché venga rispettato. Ma niente, i giorni passano, passano i mesi e, anche gli anni. Ma tutto sembra rimanere immutato.
Decine gli articoli, segnalazioni, messaggi di denuncia reperibili su giornali e social che denunciano la situazione di degrado imperante nel quartiere. Eppure, i cumuli di spazzatura accatastata, le carcasse di auto, materassi, lavatrici ecc. restano lì. Certo, ogni tanto si prova a farli sparire, riducendoli in mucchietti di cenere; ma, anche quella, resta li. Immobile, in attesa che qualcuno la ritiri o la sposti.
Ma quale potrebbe essere la soluzione? Lo abbiamo chiesto a chi, da tempo, protesta e fa sentire la sua voce per denunciare la condizione di degrado e l’abbandono in cui versa il rione Marconi, nella zona sud di Reggio Calabria.
Per il signor Pino Crucitti, l’unica soluzione sarebbe: “Attuare nel rione una sola via di entrata e una di uscita, controllate notte e giorno da vigilanti. Non c’è altro modo”. “Qui –prosegue- la notte è un via vai di macchine e motorini che vengono a scaricare i loro rifiuti nel quartiere. Non ne possiamo più”.
“La società che gestisce la raccolta dei rifiuti (Ecologia Oggi), quando passa –sottolinea con tono ironico- ritira solo i mastelli, e solo il resto lo lascia li. L’altro giorno, dopo l’ennesima chiamata e segnalazione, sono venuti a ritirare con un camion la spazzatura che insisteva in una delle tante piccole discariche in giro per il quartiere, proprio vicina al campetto.
Ho chiesto se fosse possibile, passare a togliere anche quella che c’era accanto il condominio dove abito io. Ed è ancora li. Fanno le pulizie a round”. Lamenta l’abbandono dei cittadini il singor Crucitti, non riesce a capire il perché non “scendiamo tutti in piazza e protestiamo perché cambino le cose. È da incivili”.
È stanco Pino Crucitti e avvilito dalla noncuranza, anche dei suoi stessi concittadini e vicini di casa; “mi hanno detto che esiste un fantomatico comitato di quartiere, io ancora aspetto di vedere e sapere da chi è composto”.
Ma li ha contattati, chiediamo: “Certo! Sto aspettando che facciano una riunione. Vediamo quando, perché sto ancora aspettando io sono a disposizione. Vede –ci dice- il problema è sempre uno ci si spaventa. Di cosa? Ancora non l’ho capito, ma ho capito che c’è timore di esporsi”.
Non le manda a dire il signor Pino, che ammonisce l’amministrazione comunale, rea di non fare nulla, nonostante le continue segnalazioni, “Il sindaco ha detto che metterà le guardie armate nel parco lineare Sud per impedire atti vandalici? Bene, lo dovrebbe fare nei quartieri come il Marconi o Arghillà. Qui servirebbe la guardia armata per impedire che utilizzino le nostre case come discariche”.
Anche se si si prova a riqualificare, “le cose qui durano pochissimo. Le panchine nella zona del campetto, appena messe, sono state incendiate. Non dura niente”. Il signor Pino, sempre attento, ha preso parte anche alla riunione tenutasi nei giorni scorsi a Palazzo San Giorgio, inerente proprio l’annosa “questione rifiuti”;
“La riunione era aperta, peccato che fossi l’unico cittadino presente e, tra l’altro non ho potuto nemmeno intervenire; anche se, il sindaco conosce perfettamente la situazione. Ma sembrano non prenderla seriamente. Mi è stato spiegato che, la ditta che si occupa della raccolta differenziata ancora non sapeva come organizzare il lavoro perché, Reggio, è molto grande e difficile da gestire. Sarà”. Resta il fatto che, ancora, il rione Marconi annega tra ratti e rifiuti, tra perdite idriche per strada, più volte segnalate a Sorical, ma ancora nessun intervento è stato fatto, e acqua che manca dentro casa e se c’è, è sporca.
Il rione Marconi è una realtà della cintura urbana che negli anni ha registrato una costante decadenza. E i cittadini che respirano la puzza dei rifiuti assieme alla diossina sono stanchi. Per il signor Crucitti, l’obiettivo è “quello di rendere invivibile il quartiere per accaparrarsi gli alloggi.
È una situazione che conoscono tutti ma, tutti, fanno finta di non sapere. Si girano dall’altra parte”. Un’amara realtà che, pare, non troverà una soluzione nell’immediato futuro se, non si attuano soluzioni efficaci per fermare l’inesorabile declino nel quale sta cadendo, non solo il rione Marconi, ma molte delle periferie della città. Fonte: ReggioToday