“Su Tempa Rossa il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti individua precise responsabilità in capo alla Regione Calabria e tutto questo non può che ridestare serie preoccupazioni sulla natura della tutela dell’ambiente nella nostra terra”.
Con queste parole la deputata del Movimento 5 Stelle Federica Dieni commenta la risposta alla sua interrogazione sul filone di Tempa Rossa ovvero i veleni dell’Eni mandati a piene mani anche sul territorio calabrese. Per la precisione a Gioia Tauro, Lamezia Terme e Bisignano con la complicità di altrettante aziende che gestiscono impianti di depurazione.
“Il ministro Galletti nella sua risposta alla mia interrogazione – continua la Dieni – evidenzia in modo chiaro le responsabilità delle amministrazioni territoriali, anzitutto relativamente alla ‘autorizzazioni’, ma anche ‘al controllo delle attività di gestione di rifiuti, ivi compreso anche l’accertamento delle violazione di cui alla parte quarta del d.lgs n. 152 del 2006’, ossia quella relativa alle norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati, che spetta ‘alle Province o alle Regioni alle quali tali poteri potrebbero essere stati trasferiti a seguito della riforma”.
“Quindi, se c’è stata omissione nei controlli, è responsabilità della Province di Reggio Calabria, Catanzaro e Cosenza ormai giunte al capolinea della loro esistenza, mentre per ciò che attiene alle mancate ‘prescrizioni tecniche tese a prevenire possibili inquinamenti di altri sistemi idrici ed ecosistemi’ la colpa è della Regione.
Confido che almeno la supplementare azione del Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri per la prevenzione e minimizzazione degli eventuali impatti, garantita dal ministro nella sua risposta, possa servire ad accertare l’eventuale presenza di danni all’ambiente e alle persone, visto che, a quanto dimostra la triste esperienza di Tempa Rossa in Calabria, dei vertici delle nostre amministrazioni territoriali davvero non c’è da fidarsi“.