Omicidio Bergamini. Fabio Anselmo: “Denis e il processo mediatico. Che poi è diventata gogna. Colpa sua? Colpa nostra?”

Questa mattina in Corte d’Assise a  Cosenza al processo per l’omicidio volontario pluriaggravato di Denis Bergamini prima udienza dedicata alle arringhe dei legali difensori dell’imputata Isabella Internò. Ha parlato per prima l’avvocato Rossana Cribari, che ha continuato a sostenere la tesi del suicidio del calciatore e, come da scontato copione, ha criticato il cosiddetto “processo mediatico” nei confronti dell’imputata. A breve pubblicheremo il resoconto dell’imbarazzante arringa dell’avvocato. Ma prima, dal momento che l’avvocato Cribari non ha inteso rilasciare nessuna dichiarazione ai cronisti presenti, pubblichiamo il post dell’avvocato della famiglia Bergamini, Fabio Anselmo. 

DALLA PAGINA FACEBOOK DI FABIO ANSELMO

Denis Bergamini ed il processo mediatico. Che poi è diventata gogna. Colpa sua? Colpa nostra?
Isabella Internò disse subito che si è buttato a tuffo sotto un camion mentre passava a pochi metri dalla Maserati parcheggiata dentro una piazzola sterrata della statale ionica.
Il corpo venne ritrovato sotto il camion a 60 metri dall’impatto. A parte uno squarcio al basso addome era del tutto integro così come i vestiti, orologio e scarpe.
Il medico che, sul posto, ne dichiarò la morte certificò anche lo sfondamento del torace: falso.
In udienza ha detto che non rifarebbe quel certificato.
All’obitorio il Procuratore di allora effettuò l’ispezione cadaverica che doveva servire a cogliere la necessità di un’autopsia se le cose non fossero state chiare..
Si dichiarò ufficialmente la constatazione di “politraumatismi alle parti molli ed ossee in varie parti del corpo”. 
Riconosciuti anch’essi inesistenti. 
Il medico che avrebbe visitato Denis ha dichiarato al processo di non averlo fatto. Di aver visto quel corpo vestito e di essere andato via dopo 10 minuti senza che nessuno vi ci si avvicinasse nemmeno per toccarlo.
Il verbale, infatti non porta la firma del medico.
Il maresciallo che redasse il verbale ha confermato che il cadavere era vestito e non fu ispezionato.

Il Procuratore, chiamato a rispondere su tutto questo ha dichiarato che il verbale non è falso dicendo che era grave che non fosse nemmeno sottoscritto dal medico.
L’ingegnere che, all’epoca, venne chiamato a ricostruire la dinamica dell’investimento, scrisse poi una relazione dove si accertava che Denis era stato trascinato sull’asfalto, dal camion, per 18 metri.
In udienza, quasi piangendo, ha detto che quella relazione era falsa perchè fatta su insistenze della Procura nonostante avesse lamentato più volte di non avere alcun elemento utile a ricostruire la dinamica.
Il Procuratore poi dispose l’autopsia che venne eseguita dopo quasi 2 mesi a Ferrara.
Così ha detto in udienza: “…perchè, ad un certo punto, questa questione ha cominciato ad assumere un aspetto, come dire? Il tipico processo mediatico, per cui la stampa ha cominciato porre interrogativi….”
Ecco, che dire?