Lettere a Iacchite’: “Cosenza. Tra Occhiuto e Caruso non c’è paragone”

Lettera Aperta al sindaco della città di Cosenza

Sono un cittadino cosentino che ogni giorno attraversa la città con la bicicletta. Premetto che nelle ultime elezioni politiche, per eleggere in nuovo sindaco di Cosenza, il sottoscritto ha dato un voto a Lei.

Ero convinto che la città avrebbe avuto in meglio un nuovo volto ma, mi sono sbagliato. Oggi, se dovessi scegliere di votare tra Mario Occhiuto e Franz Caruso, voterei senza dubbio, Mario Occhiuto nonostante abbia portato la città in fallimento, per lo meno era lungimirante. Infatti, le persone che viaggiano molto hanno la possibilità di vedere come le città affrontano i cambiamenti delle società.

Il sig. Mario Occhiuto, voleva rendere Cosenza attrattiva. Con Lei, invece, sig. Sindaco Franz Caruso, la città è tornata ad essere quella città sporca, puzzolente e con cittadini abituati a vivere senza regole, alla minnifricu per intenderci, che attraverso comportamenti Bruti, non rispettano il prossimo.

Lei ha abolito piazze, rotatorie, piste ciclabili, ha abbandonato il planetario e ha favorito figli di amici degli amici impiegandoli nella casa delle culture. Come fa ad andare all’inaugurazione di uno shop che ha come obiettivo di diffondere la mobilità sostenibile aperto recentemente in via Caloprese se poi fa a pezzi la pista ciclabile?

Anziché diffondere cultura ed educazione, ha preferito divulgare ignoranza.

Ha provveduto a rinnovare la segnaletica orizzontale senza tenere in considerazione la pista ciclabile. Oggi, la pista ciclabile è sparita. Oggi vediamo auto che si parcheggiano, sui marciapiedi proprio sulle piste ciclabili (di fronte “prestige”), all’uscita di viale parco verso “Malizia”, sulle strisce pedonali davanti gli scivoli per disabili, per i pedoni, per le bici.

Corso Mazzini è diventato uno scempio, con il pavimento e le panchine rotte e in molti casi inglobate tra le sedie e i tavolini dei bar e ristoranti i quali, oramai, sono diventati i padroni del suolo pubblico, negozianti con attività su via xxiii maggio, piazzano cartelloni sul corso. E’ una “Fera”.

Se il salotto buono e bello di Cosenza è diventato così, allora, figuriamoci come se la passano malamente gli altri quartieri di Cosenza.

Firmato

Fabrizio Cozza

un cittadino cosentino