Cosenza. Porto delle nebbie, per Tridico e Cozzolino fine della corsa

C’è fermento al quarto piano del porto delle nebbie di Cosenza. Il Csm ormai da qualche settimana ha circoscritto l’area dei pretendenti al trono dell’orripilante Gattopardo e a dirla tutta l’esito della sfida sembra già scontato nonostante le pietose trame del famigerato “Ciaone”. Sono in tanti ormai ad aver capito che il prossimo procuratore di Cosenza sarà Vincenzo Capomolla, notoriamente uomo di fiducia di Nicola Gratteri e non è certo una bella “notizia” anche se il suo rivale era “il giudice che si droga” sputtanato ormai in tutta Italia dall’articolo di Stefano Zurlo su “Il Giornale”. E anche quel signore lì è stato braccio destro di Gratteri, tanto per gradire…

Tutti sanno che l’arrivo di Capomolla non determinerà nessun tipo di sconquasso nell’ormai collaudatissimo sistema di insabbiamento e di protezione dei “pezzi da novanta” e dei colletti bianchi della massomafia e della malapolitica cosentina. Tuttavia, qualche cambiamento lo porterà nella squadra dei sostituti procuratori.

Detto con estrema chiarezza, i veterani del porto delle nebbie sono ormai pronti a fare le valigie e lo confessano senza problemi a coloro che gli stanno ancora vicini in questo – per loro – delicato momento. E ci mancherebbe pure, aggiungiamo noi. Perché stiamo parlando di Bruno Antonio Tridico, 23 anni di servizio indefesso ai faccendieri e ai politici corrotti della città di Cosenza e di Giuseppe Cozzolino, 18 anni di nefandezze al servizio della stessa cricca di delinquenti col colletto bianco. Ed entrambi sono consapevoli che la loro corsa a Cosenza è finita e che non ci sarà più nessuno disposto a proteggerli.

Tridico, poi, da mesi, ha dato vita ad una guerra senza esclusione di colpi con il procuratore aggiunto napoletano Antonio D’Alessio, oggi anche reggente al posto del pensionato Gattopardo, ovvero colui che gli ha fatto le scarpe e gli ha tolto il ruolo al quale aspirava per concludere “in bellezza” la sua carriera di merda (scusate il francesismo ma quannu ci vo ci vo…). Radio quarto piano riferisce addirittura del rischio concreto di scontri fisici tra i due e di conseguenza l’urgenza di arrivare al distacco del Tridico, al quale sarebbe stata riservata la destinazione della procura di Crotone.

Quanto a Cozzolino, i boatos riferiscono che da qualche settimana si presenta sempre più con un look da “bohemienne” nelle stanze che scottano e sembra quasi rassegnato alla partenza dalla “sua” Cosenza, la città che per oltre 18 anni gli ha dato “fama”, ricchezza, belle donne e tutto… il cucuzzaro. Siamo davvero curiosi di verificare con le nostre fonti se anche a Catanzaro (sede molto probabile della sua futura carriera) riuscirà a mettere su il “bordello” che lascerà a Cosenza.

Di più per il momento non si sa. Il Gattopardo ha raccomandato vivamente di tutelare le sue pupille: la “vecchia” Donatella Donato e la “giovane” Mariangela Farro. E anche altre “case cadute” che si credono più furbe degli altri. Ma non c’è nessuna certezza sul risultato finale se non che qualche altra testa cadrà, oltre a quella dei due impresentabili veterani. Così come quelle di qualche politico e di qualche colletto bianco che non potrà più godere dei “servizi” di Tridico e Cozzolino. Pesci piccoli si capisce, ma abbastanza “grandi” da accontentare i media di regime e la macchina dei veti incrociati della politica corrotta sui “pezzotti” intoccabili che tali resteranno. Così vanno le cose ai tempi dei magnacci, avrebbe detto il vecchio Giacomo Mancini…