Cetraro. Si infittisce il mistero sugli assessori esterni
Cetraro è ormai diventata il crocevia del più becero trasversalismo regionale. La nomina di due assessori dell’area urbana cosentina ha scatenato un putiferio di reazioni da parte di forze politiche e cittadini che vedono in questa operazione la svendita al miglior offerente di una città che tra i suoi padri nobili ha avuto una figura come Giovanni Losardo.
Le gole profonde dell’entourage della maggioranza si stanno scatenando in privato pur non avendo il coraggio e gli attributi per assumere posizioni pubbliche a difesa della dignità e dell’orgoglio della città del porto.
I bene informati ci confermano la nomina di Fabrizio Totera come espressione di Mimmo Bevacqua detto Chiù Chiù (in cosentino essere… inutile) che sarebbe stato il collante tra Cennamo e il Gallo cedrone per non far sciogliere il consiglio comunale. Cennamo, o comunque qualche suo familiare, è stato fino a qualche tempo fa nella struttura regionale di Bevacqua. Totera è stato anch’egli nella struttura del consigliere regionale di Longobucco.
Non solo. Totera è stato assessore del Comune di Rende sciolto per mafia nei mesi scorsi. Il quadro su Fabrizio Totera è chiarissimo. Resta da capire chi abbia indicato Rosanna Mortati, che non è una docente universitaria come erroneamente presentata dal sindaco. Le informazioni che in queste ore si stanno affacciando riguardano l’indicazione della Mortati ad opera di Don Masino Cesareo.
Il Gallo cedrone sta facendo di tutto per chiarire che lui in questa nomina non c’entra nulla e sta scaricando la responsabilità su Don Masino, reo di questa squalificante operazione. Il tentativo di addossare la responsabilità di questa nomina a Don Masino, però, non fa breccia tra chi conosce bene il Gallo. Non siamo mai stati teneri con l’ex vicesindaco di Cetraro, ma attribuirgli, come fanno ambienti di Forza Italia e della maggioranza di Cetraro, questo autogol non ci convince.
La verità è che sull’asse Germaneto-Cassano-Longobucco si è consumata questa ennesima beffa ai danni di Cetraro. L’obiettivo, non tanto celato, è solo ed esclusivamente quello di indebolire Peppino Aieta lanciato come una freccia a diventare di nuovo sindaco di Cetraro. Questa ipotesi infastidisce Bevacqua che non lo ha mai sopportato per averlo battuto già alle Regionali del 2014 e per essere stato un uomo fidato di Palla Palla. Lo stesso Don Masino, nonostante i rapporti tra lui e Aieta siano altalenanti e attualmente pessimi, non gradisce il ritorno di Peppino il furbacchione a sindaco di Cetraro. Il Gallo cedrone ha fatto il resto imponendo ai suoi di sostenere Cennamo. Cerchio chiuso e Peppino Aieta “respinto”.
Insomma, Cetraro è diventata una fogna a cielo aperto dove si è disposti a svendere l’onore di una città per vendette politiche.