Mancano ormai poche ore alla gran pagliacciata del referendum consultivo su Cosenza città unica con annessione di Rende e Castrolibero. La reazione dei cittadini non solo è di perfetta indifferenza ma anche di rabbia nei confronti di coloro che stanno tramando per arrivare alla fusione calata dall’alto e non sfugge a nessuno che sono allineati sul Sì tutti ma proprio tutti i partiti dell’arco politico, da Sinistra Italiana a Fratelli d’Italia.
Tutti si chiedono come finirà. Noi non abbiamo risposte ma raccontiamo fatti. E i fatti ci dicono che a Rende e a Castrolibero gli unici due politici che, per ovvi motivi, sono contrari alla fusione ovvero Sandro Principe e Orlandino Greco stanno lavorando giorno e notte per arrivare ad una vittoria schiacciante del No. Ed è molto probabile che ci riescano, soprattutto a Castrolibero, che ormai da decenni è comandata dal piccolo Orlando. Sandro Principe, al contrario, si è dovuto sorbire due sconfitte dal sindaco “Mazzetta” ma dopo il dissolvimento del movimento politico dell’uomo che sussurrava alle banconote dentro le buste, ha ripreso vigore. E anche a Rende si prospetta un successo, magari meno schiacciante rispetto a Castrolibero ma comunque significativo del No.
Rimane Cosenza, che è certamente la “battaglia” più importante. Nel territorio cosentino non ci sono politici attestati sulla linea del No come Principe e Greco e stando alla carta il Sì dovrebbe vincere facile ma mai come questa volta il risultato non è così scontato. Perché? Ma perché il soggetto che si sta impegnando di più e Mario Occhiuto, il quale nella foga di dare fiato alla sua scadente propaganda, sta prendendo scivoloni su scivoloni e persino i suoi più impresentabili “clienti” meditano di boicottarlo o disertando le urne o addirittura votando No nel segreto dell’urna. Per non parlare dei suoi “camerati” di merende, decisamente blandi nella propaganda e persino disimpegnati, al punto che in molti sussurrano che persino Orsomarso stia remando contro… Occhiuto. Quanto al Pd, stendiamo il consueto velo pietoso ma ricordiamo che stiamo comunque parlando di 3000 voti scarsi, che saranno del tutto ininfluenti. Tradotto in soldoni: il Pd non conta un cazzo (scusate il francesismo). E nonostante questo, persino “big” come Nicola Adamo e la moglie sono chiaramente disimpegnati. Di conseguenza, l’incognita maggiore per Cosenza sarà l’affluenza alle urne per il referendum e se i partiti non riusciranno a portare alle urne i loro servi, non è escluso un clamoroso flop del Sì. Che non sarebbe per niente male… non trovate?








