Trasportare i bambini a scuola? Può essere rischioso, anche per i trasportatori e per chi affida loro i servizi. Non è una battuta: le irregolarità spuntano come i funghi ed emergono spesso a cose fatte. Cioè a gare bandite e vinte.
È capitato in due Comuni piuttosto importanti del Cosentino: Luzzi e Montalto Uffugo. La protagonista è la Duo Service srl, una ditta specializzata che ha partecipato, vincendole, alle gare indette tra il 2011 e il 2012 dalle due amministrazioni.
Luzzi e Montalto hanno delle demografie piuttosto sostenute e, a dispetto del calo delle nascite, i bambini da portare a scuola non mancano. Il bando emanato da Montalto a novembre 2011, piuttosto appetitoso, ne è un esempio: il vincitore avrebbe dovuto gestire 16 scuolabus, di cui 5 forniti dal Comune. Valore totale, 1.700mila euro più iva. Ai partecipanti, tra le varie era richiesto un requisito non facilissimo: il possesso di tutti i libretti di circolazione e delle relative targhe.
Ma è un dettaglio “difficile”: i servizi di scuolabus sono considerati “di linea” e quindi alla fine di ogni appalto i documenti ritornano alla Motorizzazione che deve fornirli da capo. La Duo Service vince con un ribasso minimo (0,5%). È una società piuttosto nuova e la gestisce l’amministratrice Maria Pia Azzurra Leonetti.
Come tutte le società nuove, da sola non avrebbe i requisiti. Niente paura, almeno per l’appalto del 2011. Infatti, in soccorso della Duo Service è arrivata la Ristor srl, una piccola istituzione del settore, che, tramite l’avvalimento, ha prestato i propri mezzi alla Duo Service. Che ha vinto anche grazie a questo aiuto al quale non è estraneo l’affetto familiare: il titolare della Ristor è Antonio Meranda, nonno della Leonetti.
Fin qui nulla di male (e ci mancherebbe…).
Stesso discorso a Luzzi: a maggio il Comune ha bandito la gara, con scadenza il 22 giugno. Vince la Duo Service, con lo stesso meccanismo. L’appalto è più piccolo ma non per questo trascurabile: i bus da gestire, in questo caso sono 12 e il valore è di 930mila euro. Tutto fila liscio finché l’Avcp (Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici, l’antenata dell’Anticorruzione) non nota l’inghippo: tra il 2009 e il 2011 Meranda, il patron della Ristor, aveva subito tre condanne penali dai Tribunali di Lagonegro e Reggio Calabria, due delle quali con sentenza irrevocabile e una con decreto esecutivo per i reati di frode nelle pubbliche forniture e omesso versamento di ritenute previdenziali ed assistenziali (continuato nel caso di una delle due sentenze di Lagonegro).
Un peccato: l’articolo 38 del decreto legislativo 163 del 2006 richiede, tra i requisiti “morali” delle imprese che partecipano alla gestione di servizi pubblici, il non aver commesso reati contro la pubblica amministrazione e il non essere stati evasori. E questo requisito vale come gli altri, ben più solidi, che hanno consentito alla Duo Service di vincere attraverso la Ristor.
Le denunce dell’Avcp hanno provocato un mini terremoto a Luzzi: Meranda, intanto, è stato condannato per false attestazioni e questa sua condanna, inflittagli dal Tribunale di Cosenza, ha “travolto” l’appalto vinto dalla società della nipote.
Carmela Di Biase, la funzionaria del Comune di Luzzi che doveva vigilare sull’appalto e non si è accorta che Meranda non poteva vincere è stata condannata.
La Leonetti, responsabile della ditta appaltatrice, è sotto processo.
Inoltre sembrerebbe ci siano altri rinvii a giudizio non solo per i titolari della società ma anche per diversi responsabili di settore dei Comuni.
E le gare andrebbero rifatte. Di corsa.