24 dicembre, ore 18,08: il mio telefono continua a squillare. Dall’altra parte la disperazione e per noi che operiamo e agiamo sul precariato non di possono ignorare i tanti squilli. A 66 anni, una vita con gli ultimi, non mi era mai capitato tanto dolore da parte di laureati. Dall’altro capo i vincitori con cattedra assegnata e i vincitori del Concorso Pnrr senza cattedra assegnata perché così ha stabilito il Governo.
Decido di scrivere al giornalista del popolo – Gabriele Carchidi – sperando mi pubblichi e non si faccia trainare da quest’aria di paura che si respira nell’aria. Il governo Meloni continua a ignorare il merito e a penalizzare chi ha superato con dignità un concorso pubblico.
L’ultimo “pacco di Natale” arriva puntuale: le assunzioni scolastiche legate al PNRR si stanno concludendo, ma le modalità scelte stanno creando disagi enormi. Da un lato, vincitori di concorso si trovano “bloccati” su cattedre provvisorie lontane da casa, senza poter accedere a una sede più vicina, pur avendone diritto in base alla graduatoria. Dall’altro, i supplenti che verranno rimpiazzati restano senza lavoro da un giorno all’altro. Tutto come da ultima denuncia del sempre attento, Pasquale Cuomo, segretario generale della FLC CGIL Toscana.
La situazione più grave, però, è quella degli idonei del concorso ordinario 2020 ma soprattutto del concorso PNRR. Questi ultimi docenti ai quali vengono negate le Gdm, pur avendo superato le prove con voti dignitosi, si vedono esclusi dalle assunzioni perché i posti rimasti vacanti saranno destinati a un nuovo concorso. Questo significa che non solo il loro titolo rischia di essere inutile, ma anche che l’eventuale abilitazione, fin qui anche a loro negata, nel mentre si continuano a bandire concorsi per fare abilitare su altra materia i già abilitati, servirà a ben poco se il governo continuerà a pubblicare nuovi bandi invece di scorrere le graduatorie già esistenti.
Siamo a Natale, ma chi si occupa di precariato non può concedersi pause: i telefoni, caro direttore, come scrivevo, squillano senza sosta, con vincitori di concorso che chiedono spiegazioni e idonei che sperano in una soluzione. Il governo sembra in guerra non solo contro i migranti, ma anche contro quei docenti precari che incarnano l’eccellenza e il merito, dimostrando capacità e preparazione. Di fronte a questa sordità istituzionale, che ignora sindacati e politica di minoranza, il Presidente Mattarella potrebbe e dovrebbe intervenire: non è accettabile che un sistema pubblico calpesti il diritto di chi ha superato un concorso, trasformando il merito in una mortificazione. La battaglia per i diritti dei precari non si ferma, perché dietro ogni graduatoria c’è la dignità di chi ha studiato e lavorato duramente per un futuro che sembra sfuggire di mano a causa di scelte politiche miopi e ingiuste. Mi consenta Direttore di abbracciare gli idonei della mia regione, le loro famiglie, i loro figli, di questa martoriata Calabria dove siamo finiti a vedere il precariato meritevole, insegnanti, pregare a Roberto Occhiuto da Cosenza e a Ciccio Cannizzaro da Sant’Eufemia di Aspromonte per aiutarli a fare ragionare Giorgia Meloni e consentire loro di portare un pasto caldo sulla tavola perché lasciati dalla sera alla mattina senza lavoro.
Francesco Salvatore Ciurleo