Scalea è la merce di scambio (di Saverio Di Giorno)

di Saverio Di Giorno

Quando questa estate la polemica sull’aviosuperficie montava, scrivevamo che l’aviosuperficie e il cemento erano la merce di scambio. Erano il terreno su cui si sarebbe stabilito il nuovo garante degli interessi sul territorio. C’è un piccolo errore: non è solo qualche appalto, ma è l’intera Scalea che è divenuta merce di scambio. Scalea rischia di essere l’epicentro di un gioco complicato che arriverà fino alla regione. Una specie di shangai con incastri, pesi e contrappesi, nel quale gli interessi dei cittadini e del territorio sono (ovviamente) l’ultimo dei pensieri. In palio ci sono posti al Comune, alla Regione, appalti e soldi (che altro se no?).

Sei mesi fa chiedevamo chi fosse il nuovo garante del triangolo degli appalti. Quello che era un tempo Santelli-Russo-Luberto (Qui l’articolo: https://www.iacchite.blog/alto-tirreno-cosentino-il-nuovo-triangolo-degli-appalti-perrotta-e-vetere-che-gioco-fanno/). E fra qualche mese lo scopriremo.

Tenere a mente questo concetto è l’unico modo per non perdersi nel diluvio di dichiarazioni, botte e risposta e riferimenti velati di queste ore. Tutte ovviamente senza contraddittorio, anzi senza che le reali motivazioni e contesti possano essere in qualche modo provati. È totalmente inutile – e noioso! – riassumere le dichiarazioni incrociate: le prossime campagne elettorali, i posti nelle liste e i sostenitori diranno chi avrà detto la verità. Ad ogni modo per gli amanti delle telenovele di bassa qualità ecco il riassunto delle puntate precedenti.

Le versioni

Per metterla giù semplice ci sono due versioni. Una è quella dell’ormai ex sindaco Perrotta. I responsabili, secondo la sua versione, sono principalmente l’ex Re Nudo (ormai rivestito) Mario Russo e il sindaco di Santa Maria del Cedro, Ugo Vetere. Secondo Perrotta è stato via via accerchiato e tradito, soprattutto dal suo vicesindaco Annalisa Alfano (IdM, dettaglio non indifferente), dimissionaria. Secondo Vetere invece non c’è alcun complotto, lui è stato uno dei suoi sostenitori, da principio e le colpe vanno ricercate nell’atteggiamento di chiusura e nella mancanza di competenza che hanno portato l’amministrazione a perdere via via pezzi e inimicarsi la popolazione. Per gli approfondimenti ci sono ore di dirette. Per capire chi racconta chiacchiere invece occorre qualche mese di pazienza. Poi le risposte emergeranno chiare: dove e con chi sarà candidata Annalisa Alfano? Chi deciderà di sostenere Ugo Vetere? E da chi sarà sostenuto nella campagna per le regionali? Chi ci sarà nelle liste? A quel punto tutte le chiacchiere staranno a zero. Un po’ di pazienza…

I fatti

Queste le chiacchiere. Veniamo ai fatti. È un fatto che il clima sul territorio e la sfiducia per le strade pesa come un macigno. E con questo Perrotta deve farci i conti. Deve fare i conti con la sua difficoltà a confrontarsi. Con le lentezze di questi anni e la mancanza di risposte. Deve fare i conti anche con i suoi uffici che hanno creato disuguaglianze. Deve fare i conti con il suo per niente giustificabile capitombolo politico verso Forza Italia. È un fatto che IdM (Italia del Meridione) sia stata tanto determinate quanto ambigua nella gestione della situazione. Infatti, Luigi Cirimele (ex consigliere di maggioranza e componente del gruppo IdM) ha raccontato che la decisione di firmare le dimissioni sarebbe stata assunta dalla Alfano senza condividerla con il resto del partito, o almeno non con tutto. Infine, è un fatto che Ugo Vetere abbia cambiato – evidentemente – rivalutato l’ex sindaco Mario Russo dal momento che è stato il primo a brindare per la caduta del comune, insieme a Mario Russo che scriveva solo una settimana prima di topi e conigli per la mancata sfiducia. È un fatto quindi la comunanza di intenti. Queste contraddizioni politiche sono ormai evidenti a tutti e le dovrà raccontare sia ai suoi elettori, sia ai suoi futuri compagni di partito.

Quel che è certo è che la prossima campagna elettorale si presenta incredibilmente avvelenata. Piena di livore e colpi bassi. Soprattutto colpi bassi, in una città nella quale ci sono più aspiranti sindaci che elettori e almeno al momento i nomi e le posizioni in lista promessi e sbandierati si sprecano. Un’altra cosa certa è che di questi anni restano speranza sbrindellate, persone giovani che si erano avvicinate alla politica che se ne allontanano disgustate. E cittadini che sono arrivati a dire che tutto sommato l’onestà non è così importante. E di questo siete tutti responsabili, per contenuti e forme. E anche questo è un fatto.