“Vergogna!”: la protesta che ha accolto la sindaca alla commemorazione di Serafino
Un grido unanime di rabbia e dolore si è levato a San Giovanni in Fiore durante la manifestazione in ricordo di Serafino Congi, un momento che avrebbe dovuto essere dedicato esclusivamente alla memoria e alla riflessione, ma che si è trasformato in una denuncia pubblica. La sindaca Rosaria Succurro e la sua giunta, scortati dal “generale” (in realtà è solo il capo dei vigili ma tant’è..) e dal loro entourage, si sono presentati alla cerimonia con un’arroganza che molti cittadini hanno definito “ipocrita e fuori luogo”.
Quello che indigna i sangiovannesi è la totale assenza di un messaggio di cordoglio alla famiglia da parte dell’amministrazione comunale, un silenzio assordante che ha ferito ulteriormente una comunità già provata. Eppure, come se nulla fosse accaduto, la sindaca ha deciso di “lavarsi la faccia” con una partecipazione di circostanza, palesemente studiata per dare una parvenza di vicinanza a una popolazione che si sente abbandonata e tradita.
VIDEO DELLA CONTESTAZIONE (https://www.facebook.com/100031795103516/videos/1754354702074620)
Molti cittadini presenti alla manifestazione non hanno risparmiato critiche durissime nei confronti di una donna che viene ormai percepita come abile manipolatrice, esperta nell’arte della propaganda come i fratelli Occhiuto che la “telecomandano” ma totalmente distante dai reali problemi di San Giovanni in Fiore. La sua presenza è apparsa, agli occhi di molti, una farsa priva di sostanza, una mossa di calcolo per attenuare il malcontento dilagante.
“Vergogna”, “ridicola”, “dov’eri quando c’era bisogno di intervenire?”: sono solo alcune delle parole che hanno risuonato tra la folla, espressioni di una rabbia autentica di chi si sente preso in giro da chi avrebbe il dovere di tutelare e proteggere la propria comunità. La sindaca non ha mai mosso un dito per la sanità locale, non ha mai mostrato una reale volontà di affrontare le drammatiche carenze che attanagliano il territorio.
L’indignazione generale non è frutto del caso. San Giovanni in Fiore è un paese che da troppo tempo soffre per l’assenza di servizi essenziali, a partire proprio da una sanità al collasso. Serafino è solo l’ennesima vittima di un sistema che continua a crollare nell’indifferenza di chi amministra. Ma anziché rispondere con gesti concreti, la sindaca ha preferito presentarsi come una figura imperturbabile, accompagnata dai suoi fedelissimi, ignorando il grido di dolore di un paese stanco di false promesse.
Le istituzioni dovrebbero essere al fianco dei cittadini, non distanti, fredde, calcolatrici. Se questa amministrazione vuole realmente dimostrare qualcosa, non basta una semplice presenza formale. Servono risposte, serve agire, serve finalmente dare un segnale di vicinanza reale a una comunità che non ha bisogno di facciate, ma di soluzioni concrete.
Resta da chiedersi se questa manifestazione di rabbia sarà finalmente un segnale forte per chi governa o se, come spesso accade, verrà ignorata nell’assordante silenzio delle stanze del potere.