Tra gli arrestati dell’operazione di oggi della Dda di Catanzaro riguardante le estorsioni sui cantieri del Terzo Megalotto della statale 106 Sibari-Roseto c’è Leonardo Nino Abbruzzese detto “Castellino”, reggente dell’omonima cosca di Cassano all’epoca dei fatti, nel 2022. Insieme a lui sono stati arrestati il suo autista, un capocantiere e tre imprenditori ritenuti contigui al clan Abbruzzese-Forastefano. Si tratta di Antonio Salvo (classe ’89) di Acri; Gino Cipolla (classe ’81) di Castrovillari; Domenico Basile (classe ’77) di Policoro; Giuseppe D’Alessandro (classe ’63) di Matera; Luigi Falcone (classe ’69) di San Giorgio Albanese.
Leonardo “Nino” Abbruzzese in realtà è già detenuto e si trova al 41 bis dopo essere stato arrestato il 7 novembre del 2022 dai carabinieri del comando provinciale di Cosenza, a Bari. L’uomo era ricercato perché destinatario di una ordinanza di custodia cautelare nell’ambito della inchiesta antimafia “Athena” condotta nella Sibaritide contro i clan egemoni dalla Dda di Catanzaro, guidata dal procuratore Vincenzo Capomolla.
Non solo: Abbruzzese è oggetto di un altro provvedimento restrittivo emesso però su richiesta della procura di Castrovillari in relazione al pestaggio di due cittadini ghanesi avvenuto a Cassano nel giugno 2022. Leonardo Abbruzzese è difeso dall’avvocato Rossana Cribari. Il capo carismatico della consorteria degli “zingari” Celestino Abbruzzese, detto “Asso di bastoni” o Ciccio ‘u zingaro, suo stretto congiunto, 76 anni, era stato arrestato qualche giorno prima per un aggravamento di pena sollecitato dalla procura del capoluogo di regione. Si tratta del capo storico e carismatico della consorteria ‘ndranghetista degli zingari.