Chi si attendeva “verità” inconfessabili, è rimasto decisamente deluso. La sedicente “operazione verità” del sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita è stata soltanto la riproposizione della solita, scontatissima manifestazione di intenti di andare avanti, anche se non c’è una maggioranza “visibile”. Fiorita non va a casa solo perché nessuno ha ancora la forza di proporre un candidato alternativo a lui e di conseguenza si traccheggia alla meno peggio. Per il resto, il sindaco ha fatto un elenco della “spesa” con le realizzazioni di questi due anni e mezzo che hanno ricalcato pari pari quelli precedenti. Né più e né meno. A meno che non si voglia considerare una “novità” l’annuncio della demolizione di opere abusive che risalgono al… 2014. Ma veniamo alle dichiarazioni più interessanti sotto il profilo politico.
“Le difficoltà politiche – ha detto Fiorita – accompagnano questa esperienza sin dal suo inizio: abbiamo vinto senza una maggioranza seppur largamente, ma chi ha iniziato questa avventura non si è mai defilato, non ci ha mai ripensato. I consiglieri che sono stati eletti nelle mie liste, quelli che hanno appoggiato me al ballottaggio, tranne uno, Antonello Talerico, sono tutti qui e hanno accompagnato questo percorso e, soprattutto, hanno garantito una maggioranza e un governo alla città… C’è stato in passato chi anche molto più esperto di me e di grande autorevolezza, di fronte alle difficoltà ha ritenuto che fosse necessario lasciare: noi siamo stati eletti, io questa tentazione non l’ho mai avuta. Io credo che sia un grande onore lavorare per la città e credo anche che il senso di responsabilità consista nell’assicurare un governo a questa città che ne ha bisogno perché sono le tante cose che abbiamo avviato, tante le cose che stanno per cominciare e che vanno date alla città. Quindi andiamo avanti, raccontiamo quello che abbiamo fatto e continuiamo a fare”.









