Diamante, caso Conad-Mc Donald’s. Cosa c’entra il M5s nella faida di famiglia Magorno-Casella? Lo zampino del “solito” Tridico

La deputata Vittoria Baldino del M5S ha presentato una interrogazione scritta al Ministero dell’Interno sulla vicenda del Conad-McDonald’s di Diamante. Una vicenda datata che si inserisce ormai da tempo nell’ambito di una faida tra le famiglie Magorno e Casella e sulla quale i pentastellati non erano mai intervenuti direttamente. Il che, come vedremo, non solo desta perplessità ma anche molti sospetti di “consociativismo”, visto e considerato che la signora Baldino prende decisamente le difese di… Magorno. Ma procediamo con ordine.  Di seguito, il testo dell’interrogazione della “delfina” di Giuseppe Conte, “telecomandata” in Calabria da quel furbacchione di Pasquale Tridico.

Baldino, Al Ministero dell’Interno, per sapere – premesso che:

presso il TAR Calabria è pendente il giudizio R.G. 231/2024 che vede parti in causa il Comune di Diamante – resistente – la Cabrilia srl – ricorrente – e la società Sirena srl come “terzo intervenuto ad adiuvandum”;

come certifica l’Ufficio Contenzioso del Comune di Diamante, l’intervento ad adiuvandum è da ricondurre al consigliere comunale, nonché Presidente del Consiglio Comunale di Diamante, Mariano Casella nella qualità di legale rappresentante della Sirena srl;

nel 2017, per come emerge dalla memoria di costituzione del Comune nel giudizio citato, il Comune di Diamante e la Società Cabrilia Srl stipulavano una convenzione di lottizzazione che imponeva alla società la realizzazione delle opere di urbanizzazione e di un muro di delimitazione della proprietà, subordinando il rilascio dei permessi di costruire all’acquisizione dei necessari nulla osta. Nel 2019, Cabrilia Srl trasmetteva il certificato di regolare esecuzione delle opere, seguito dal collaudo parziale, che tuttavia non verificava la posizione del muro. Nel 2023, il Comune diffidava la società a completare le opere secondo il progetto originario per consentire il trasferimento delle aree all’ente. Cabrilia Srl, invece, presentava una CILA per una recinzione, la cui documentazione risultava in contrasto con i titoli edilizi precedenti. Dall’istruttoria emergeva che il muro era stato realizzato in posizione difforme rispetto al progetto autorizzato, portando all’emissione di un’ordinanza di demolizione;

di più, specifica il Comune di Diamante <la presenza a monte del muro di un reliquato di proprietà Cabrilia srl impedisce l’attività di pianificazione comunale in ordine alla viabilità ed alle previsioni normative che consentono ed in alcuni casi obbligano la creazione di accessi>;

secondo quanto riportano fonti giornalistiche locali tale attività potrebbe essere ricondotta al consigliere comunale nonché Presidente del Consiglio Comunale sopra citato, titolare, nello stabile, su cui peraltro dovrebbero essere effettuati approfonditi accertamenti di legittimità, presso cui erge il muro in questione, di un supermercato Conad, e al padre di lui, proprietario dello stabile e della società Cabrilia Srl, per ostacolare in prossimità dello stesso stabile la realizzazione di un punto Mcdonald’s al fine di favorire la conclusione di un contratto d’affitto presso i locali dello stesso stabile con un’altra catena di fast food;

sul punto è stato presentato dai consiglieri comunali di opposizione, una richiesta di verifica al Segretario Comunale circa l’asserita incompatibilità del Presidente del Consiglio Comunale. Lo stesso Segretario Comunale forniva, motu proprio, un parere del quale la presunta incompatibilità del Presidente del Consiglio sarebbe stata esclusa;

se e quali verifiche intende effettuare il Ministro interrogato in merito alla presunta situazione di conflitto di interessi del Presidente del Consiglio Comunale di Diamante, Mariano Casella, data la sua doppia veste di rappresentante legale della Sirena Srl, intervenuta nel contenzioso in corso, e di esponente dell’amministrazione comunale;

se ritiene il Ministro interrogato che il parere espresso motu proprio dal Segretario Comunale sull’asserita incompatibilità del Presidente del Consiglio Comunale sia sufficiente a dirimere la questione o se, al contrario, siano necessarie ulteriori verifiche, anche attraverso l’intervento della Prefettura.

Fin qui Vittoria Baldino, che non scopre certo… l’America, dal momento che di questa vicenda sono piene le cronache dei media locali ormai da anni. Tuttavia, è più che mai opportuno ricordare come nasce questa vicenda e come ci si inserisce il signor Ernesto Magorno, che fino a pochi anni fa era culo e camicia, per usare un eufemismo, con la famiglia Casella, dal momento che aveva sposato la sorella di Mariano Casella, Francesca Anna. Matrimonio che, come tutti sanno, è ormai finito con tanto di stracci che volano.

Don Ernesto Magorno e la moglie ex vicesindaco di Diamante

L’ascesa politica di Don Magorno inizia dal 2004 quando il suo “successo” non si ferma più alla dimensione locale e la chiave non può che essere il suocero (il padre di Mariano e Francesca Anna), al secolo Biagio Casella… 

Biagio Casella è da sempre in odore di… malaffare, anche qui per usare un eufemismo. Noto palazzinaro, ha grandi interessi su Belvedere Marittimo, dove ha realizzato la Galleria San Daniele, grande centro commerciale e dove oggi gestisce (o meglio fa gestire al figlio Mariano Casella, già consigliere comunale a Diamante) il supermercato Conad. In attesa di realizzare l’altro supermercato della stessa catena – con l’aggiunta del Mc Donald’s a Diamante, la cui costruzione è ancora particolarmente “laboriosa” perché qualcuno rompe le scatole ai “manovratori”.

Casella ha costruito anche a Diamante un fabbricato nel quale c’è almeno un piano in più e nell’attico vivono in lussuosi appartamenti Mariano e la first lady Anna Francesca, la ormai ex moglie di don Ernesto, tra l’altro anche ex vicesindaca ed ex assessore al Bilancio al Comune di Diamante le cui deleghe erano state azzerate da Sollazzo dopo la rottura con Magorno, alla quale il papà, come da scontato copione, ha “regalato” la casa dove ha vissuto per qualche anno anche il “don”…

La storia di questo supermercato Conad con annesso Mc Donald’s è una sorta di telenovela. Per anni abbiamo denunciato la tragicomica “costruzione”, ovviamente avallata da Magorno nella sua qualità di sindaco di Diamante, di una rotatoria “di famiglia” con tanto di autovelox nei pressi della Conad e addirittura anche dei rallentatori lungo l’asfalto (https://www.iacchite.blog/diamante-la-sai-lultima-di-don-magorno-autovelox-e-due-vigili-prima-della-rotonda-della-conad/). Una vicenda di arroganza che forse non ha eguali in nessuna parte della Calabria…

Mariano Casella segue in tutto e per tutto le orme paterne e a Diamante è molto nota anche la squallida vicenda del suo pestaggio ad un povero elettricista che reclamava soltanto i soldi che gli spettavano. Per non parlare dell’atteggiamento che ha nei confronti dei dipendenti del supermercato. Siamo davanti ad un “padrone” della peggiore specie. Che tuttavia per anni è stato assecondato in tutto e per tutto dal potente cognato Don Magorno. Fino a quando il matrimonio con la sorellina è andato a ramengo… Da allora, guarda caso, è iniziata la faida anche per la datata e imbarazzante vicenda del Mc Donald’s.

A questo punto vi chiederete: ma cosa c’entra il M5s in questa faida di famiglia? Beh, la risposta – come accennato in precedenza – ha a che fare con il rapporto di amicizia tra Don Magorno e l’europarlamentare ed ex presidente dell’Inps Pasquale Tridico. Un rapporto che è culminato con il conferimento della cittadinanza onoraria al boiardo contiano (ché Grillo se potesse gli menerebbe…) ed è continuato anche dopo la fine del matrimonio con la sorella di Casella e che oggi viene consolidato con questa “strana” interrogazione della signora Baldino, che ormai non fa mistero delle sue patetiche ambizioni in vista delle prossime Regionali in Calabria. Dunque, i pentastellati, in perfetta continuità con… Di Maio, adesso vorrebbero addirittura propinarci un’alleanza “strategica” con Don Magorno. Siamo arrivati davvero alla… frutta!