“Tirreno Cosentino, il caso autovelox. Minacciato l’ingegnere che li ha sequestrati: incendiata la sua auto”

dalla pagina FB di Domenico Limone

PAOLA, S. LUCIDO, FUSCALDO e al seguito altri comuni.
È emersa una realtà sconcertante. L’ingegnere incaricato dalla Procura di Cosenza, che ha disposto il sequestro di tutti gli autovelox dalla provincia di Cosenza fino al Nord Italia, è stato vittima di un grave atto intimidatorio: la sua Mercedes è stata data alle fiamme. Inoltre, ha subito ulteriori pressioni e minacce. Questo episodio porta alla luce l’esistenza di un vero e proprio cartello criminale, costituito da alcune società che, attraverso mezzi apparentemente legali, mirano a estorcere denaro ai cittadini.
Richiamandosi al principio cardine della sicurezza stradale, evocato attraverso la retorica della tutela della vita e della prevenzione degli incidenti, gli autovelox si configurano sempre più come strumenti di fiscalità surrettizia, in cui l’interesse economico-finanziario prevale sull’autentica funzione preventiva e sociale.