Al Sindaco di
Avv. Franz Caruso
Cosenza
LETTERA APERTA
Caro Sindaco,
ho tentato varie volte di informarti personalmente su questa diatriba in atto riferita al trasloco della statua di Mancini. Non è stato possibile, però, incontrarti.
Dal Comune si è comunicato che lo spostamento della statua era stato richiesto dagli eredi Bilotti essendo la statua nelle vicinanze delle loro opere d’arte e che lo spazio serviva per le loro opere.
Il tutto non è esatto. Ho incontrato una degli eredi, l’Avv. Carla Bilotti, la quale mi ha confermato che la famiglia è molto felice che la statua di Mancini è giusto che sia tenuta nel posto attuale.
Questa diatriba tra Voi e gli eredi Mancini mi ha riportato indietro con la mente di cinquant’anni a quanto avvenne in quel periodo tra la sezione Cappello di Cosenza, Segretario Michele Calvano (se non sbaglio tuo parente) e tuo padre, il quale mi chiese di intervenire con il Direttore della Banca Nazionale del Lavoro, ove prestava servizio, in merito all’attribuzione delle note di qualifica di Tuo padre, che evidentemente non erano adeguate al suo comportamento.
Dopo la mia visita al Direttore della BNL le note di qualifica sono state riportate in senso positivo: tuo padre mi fu molto grato.
Inoltre in tale sezione noi Manciniani eravamo un gruppo molto compatto. Mi piace ricordarli uno per uno: Consalvo Aragona, Giovanni Tursi Prati, Giovanni Montalto, Eugenio Failla, Gigino Greco, il vilcanico Elio Gagliardi, Anna Navarro, Anna Maria Sposato ed altri.
Anche da fuori provincia ancora oggi mi chiamano famiglie, i cui membri in passato erano grandi socialisti: da Crotone i Frontera, i Napoli, da Catanzaro Mario Saccà, con il quale ho contatti continui, da Lamezia Terme, da Vibo Valentia Ninì Luciani e da Reggio gli eredi di Giovanni Sculli, oltre alla Signora Latella Ester (batti un colpo se ci sei), con la quale ci incontravamo al ristorante posto sulla spiaggia di Scilla.
I sopraelencati sono rammaricati di tutto ciò che sta avvenendo.
Un dato è certo: che la tua amministrazione sta cercando inutilmente di affossare il ricordo di Mancini.
E’ significativo che tutto ciò che aveva programmato l’Amministrazione Mancini è lettera morta (le scale mobili, il planetario, Lungo Crati De Seta, la palestra, che è stata inaugurata dall’amministrazione Perugini oggi sono rimasti solo i muri.
Se mi permetto di darti un consiglio: tra di Voi (mi riferisco e Te ed a Giacomo Junior) di parlarvi perchè tutti è due avete bisogno politicamente l’uno dell’altro.
Mi auguro che il tutto rientri nella normalità: Sappi che i cosentini, quelli che Mancini definiva “di buona moneta” sono inferociti.
Prendetene atto.
Cordialmente
Cosenza, lì 20/02/2025
Pierino Magliari