Corruzione e traffico illecito di rifiuti, indagati in Molise il governatore di Forza Italia e la moglie

(di Giuliano Foschini – repubblica.it) – Il governatore del Molise, Francesco Roberti, alla guida di una coalizione di centrodestra, è indagato per corruzione nell’indagine della Dda di Campobasso su un traffico di rifiuti tra la Puglia e la sua regione. Roberti è indagato insieme con la moglie, Elvira Gasbarro, in una storia che intreccia assunzioni, appalti e denaro.

Roberti è nell’inchiesta, si legge nell’avviso di conclusione delle indagini che il procuratore di Campobasso Nicola D’Angelo ha secretato (gli indagati sono 45, i nomi di Roberti e sua moglie erano coperti da omissis), non per il suo ruolo di governatore. Ma, poiché i fatti fanno riferimento al periodo che va dal 2020 al 2023, nella «sua triplice veste di presidente della provincia di Campobasso, ente competente per le autorizzazioni in materia di rifiuti»; «membro del consiglio generale della Cosib», il consorzio industriale, «nel cui ambito era ricompresa la società Energia pulita», una di quelle al centro dell’indagine. E di sindaco di Termoli.

«Roberti – scrive la procura – era coprogettista delle pratiche presentate dalla società Energia pulita al comune di Termoli da lui stesso amministrato». Di più. «Accettava dal direttore tecnico della società denaro e altre utilità per sé e per la moglie». Nello specifico la signora Elvira dall’ottobre del 2020 al marzo del 2021 ha lavorato nello studio di un consulente: gli stipendi venivano rimborsati però dalla Energia pulita, «per cui la Gasbarro di fatto operava». Dall’aprile 2021 per un anno, sempre Gasbarro ha lavorato per «una società di cui erano amministratori di fatto» i vertici della Energia Pulita. Mentre dall’aprile 2022 all’ottobre del 2023 è stata una dipendente proprio di quell’azienda. Incassando complessivamente stipendi per poco meno di 40mila euro. Ancora: la Energia pulita e un’altra società a lei riconducibile dava a uno studio tecnico di cui Roberti era socio due incarichi per 6.750 euro. Mentre l’attuale governatore avrebbe indicato un’impresa «per l’effettuazione di lavori edili» nello stabilimento della società per quasi 800mila euro.

Secondo le indagini, la Energia pulita faceva tutto questo per ottenere in cambio diversi benefici. Roberti si sarebbe interessato «alla modifica sostanziale dell’autorizzazione unica» ambientale. Inoltre si sarebbe interessato «alle pratiche edilizie» presentate dalla società allo «sportello unico del comune di Termoli» per lo sbancamento e la pavimentazione di alcuni piazzali nei capannoni dell’azienda. Non è finita. Da presidente della provincia, con responsabilità quindi sulla gestione dei rifiuti, avrebbe «esercitato i suoi poteri per regolamentare, secondo i desiderata del management di Energia pulita, i carichi giornalieri di rifiuti» che i proprietari di una discarica della zona ricevevano proprio dalla società oggetto dell’inchiesta. Lo faceva utilizzando un dirigente della provincia ma anche «reiterate interlocuzioni dirette».

Da quando ha ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini, Roberti è sparito dai radar nella speranza che la notizia restasse segreta. Ieri Repubblica ha provato più volte a contattarlo per conoscere la sua posizione. Senza, però, ottenere una risposta. Stamattina ha affidato un comunicato alle agenzie: “La vicenda in questione non riguarda il mio ruolo da Presidente della Giunta Regionale del Molise è per attività precedenti alla mia elezione. Mi preme precisare come da parte mia ci siano stati sempre comportamenti corretti e rispettosi della legge. Sono pronto a fornire alla magistratura tutte le necessarie informazioni utili – prosegue – a fare luce su ogni aspetto, affinché sia fatta piena chiarezza. Entro i 20 giorni previsti fornirò ogni dettaglio utile per far si che questa situazione possa risolversi rapidamente a conferma della correttezza del mio operato”.

Roberti, che è assistito dagli avvocati Mariano Prencipe e Michele Marone, ha chiesto di essere ascoltato “per ogni utile informazione finalizzata a chiudere questa situazione”. “Continuerò a svolgere il mio lavoro con la massima serietà e serenità. Come sempre, nutro piena fiducia nel lavoro della magistratura”