Cetraro. Ciao Maurizio, la tua è stata una storia speciale e irripetibile

Tutta Cetraro era presente nella chiesa della Marina per l’ultimo saluto a Maurizio Scorza, giovane di quarant’anni stroncato da un infarto fulminante. La sua è una storia speciale come speciale era lui. Nato sordomuto era riuscito ad integrarsi perfettamente nel tessuto sociale di Cetraro. La gente gli riconosceva la sua unicità, la sua generosità, la sua educazione, il rispetto che portava per gli altri.

Figlio di Enzo, campione della squadra di calcio del Cetraro negli anni ‘80, anche Maurizio aveva seguito le orme del padre diventando un fulgido esempio di calciatore che sulla fascia sinistra dei campi di calcio scorrazzava talentuoso com’era. Ed anche nell’ultimo giorno della sua vita era appena rincasato da una partita di calcio che era la sua passione insieme al figlioletto che per motivi tutti da chiarire è stato a lui ingiustamente sottratto. Era un bel giovane, di stile come pochi.

Davanti al sagrato della chiesa di San Marco di Cetraro Marina il popolo del calcio, ma non solo, si è unito nell’estremo saluto a Maurizio. C’erano tutti i suoi compagni di squadra, c’erano i grandi calciatori cetraresi, c’erano tanti cittadini comuni, c’era la politica con tanti ex amministratori, c’erano tutti i dipendenti del Comune dove Enzarillu, il padre, ha lavorato una vita, insomma un’intera comunità che in questo giovane riconosceva le doti di un ragazzo perbene. Tanti i manifesti funebri e un via vai dalla casa di Maurizio a rendergli omaggio. Che la terra ti sia lieve, Campione.