Crotone, mare e porto nuovo inquinati da scorie. «Responsabili le società di gestione»

Eni Rewind ed Edison devono bonificare e mettere in sicurezza l’area marina costiera che si estende di fronte all’ex area industriale di Crotone e lungo la zona portuale adiacente dove sono presenti il Conglomerato idraulico catalizzato (Cic) e il radioattivo Tenorm.

Lo stabilisce un provvedimento emesso dalla Provincia nel quale si sottolinea la responsabilità di entrambe le società nell’inquinamento dei siti. Con l’ordinanza n.1 del 25 febbraio 2025 la Provincia di Crotone, dopo aver ricostruito i passaggi societari delle aziende che il secolo scorso si sono alternate nella gestione delle fabbriche dismesse, ha comunicato alla società dell’Eni e all’azienda che si occupadi energia di aver contaminato – a vario titolo e in percentuali diverse – sette aree che fanno parte del Sin di Crotone.

Per le zone dov’è ammassato il Cic (scorie della produzione industriale utilizzate come materiale inerte), l’ente intermedio ha stabilito che l’inquinamento del sito marino antistante alle discariche ex Pertusola-Armeria ed ex Fosfotec-Farina Trappeto e dello specchio d’acqua fino a 450 metri dalla costa, è attribuibile per il 50 per cento ad Eni Rewind e per l’altro 50 per cento ad Edison.

Nello specifico, si legge nel provvedimento dirigenziale, la multinazionale del Cane a sei zampe è stata indicata come responsabile perché «lo stabilimento “ex Pertusola Sud” è stato in attività fino al 1999 attraverso le sue controllate (Nuova Samim, Singea, Enichem)». Mentre Edison è finita sotto accusa “per il periodo che va a partire dagli anni ’40 del secolo scorso fino a giugno 1989 (durante il quale l’area è stata di proprietà di società controllate dallo stesso gruppo) e per il periodo successivo fino ad aprile 1991 (per la quota parte societaria di proprietà derivante dalla nascita di Enimont (fusione di Montedison ed Eni) di cui Montedison deteneva il 40 per cento”.

Invece, per lo specchio d’acqua dell’area portuale e la banchina di riva del porto nuovo, il Palazzo di via Mario Nicoletta ha individuato come unico responsabile dell’inquinamento Eni Rewind. E la ragione è presto detta. “Lo stabilimento ex Pertusola Sud – spiega l’ordinanza – è stato in attività fino al 1999 attraverso le sue controllate (Nuova Samim, Singea, Enichem)”.

Infine, ci sono l’arenile del fiume Esaro, la discarica ex Fosfotec-Farina Trappeto, il porto nuovo e il porto commerciale che sono risultati contaminati dal Tenorm (resti della produzione industriale di portata radioattiva). Per tali siti, dove si sono registrati elevati livelli di radioattività, la Provincia contesta a Edison di essere il primo responsabile dell’inquinamento (per il 96% della contaminazione) e a Eni Rewind per il 4%. “In questo caso – viene specificato – la gran parte della responsabilità di contaminazione è sicuramente da attribuire alle attività dello stabilimento ex Fosfotec (oggi Edison) che era destinato alla produzione dell’acido fosforico ottenuto per combustione del fosforo elementare e successiva reazione dell’anidride carbonica con l’acqua a partire dagli anni ’40”. Fonte: Gazzetta del Sud