Mormanno. Lo strano caso di “Slow Beans” alla Galleria D’Alessandro: prima concessa gratis dal Comune ma poi pagata… 27 mila euro dall’Arsac!

L’amministrazione comunale di Mormanno ha approvato con Delibera di Giunta Comunale n. 99 del 27/11/2024, il programma della XX edizione di Perciavutti, ormai riconosciuta come evento di interesse transregionale.
In quella delibera è stato stabilito che nei giorni 7 e 8 dicembre 2024 si svolgesse presso la Galleria D’Alessandro, una iniziativa denominata “Slow Beans” organizzata da Slow Food Italia – condotta Pollino –  Valle del Mercure. La concessione della struttura comunale è stata resa disponibile a titolo gratuito a Slow Food.
Ora, però, che cosa succede? Contro ogni logica, oltre che legge, l’Arsac ha affidato con determina n.7 del 14/01/2025, quindi oltre un mese dopo la manifestazione, a Slow Food – condotta Pollino – Valle del Mercure, l’incarico di organizzare l’iniziativa che l’amministrazione di Mormanno non solo aveva già organizzato ma aveva già svolto…
Con determina del 26/02/2025, n.319, l’Arsac ha liquidato a Slow Food Italia- condotta Pollino – Valle del Mercure la somma di 27.000,00 euro, per l’allestimento di uno stand istituzionale nella Galleria D’Alessandro, che invece l’amministrazione ha concesso a titolo gratuito.
Non serve essere giuristi per capire che così si è consumato un doppio danno erariale: da parte di Arsac per avere affidato la commessa dopo che era stata già effettuata l’iniziativa, per la utilizzazione di uno spazio che era stato concesso a titolo gratuito ma anche un danno per il Comune di Mormanno che non ha incassato le somme erogate per l’utilizzazione di uno spazio di sua proprietà.
Per una migliore comprensione dei fatti. Finita la manifestazione, alla quale ha partecipato naturalmente anche il Gallo cedrone, padre padrone dell’agricoltura calabrese, a distanza di oltre un mese, l’Arsac ha affidato alla Condotta Valle del Mercure – Pollino di Slow Food la realizzazione di uno stand per la Regione Calabria prevedendo una spesa di 27.000 euro, poi liquidati nel mese di febbraio.
Come si può affidare un servizio da svolgere per una iniziativa già svolta premesso che la struttura comunale è stata messa a disposizione a titolo gratuito?
Il sindaco avvisato per tempo non sembra abbia messo in campo iniziative per recuperare il danno subito. Sarà perché lo sostiene una maggioranza Pd-Forza Italia, come succede ormai sempre più in molti comuni calabresi?
Oppure è una operazione del solito Gallo cedrone che pensa di salvarsi con mancette preelettorali? Ai posteri l’ardua sentenza…