In questi giorni ci siamo decisi a fare una sorta di “viaggio” nel centro storico di Cosenza, sempre bellissimo ma sempre più abbandonato, al punto tale da risultare imbarazzante per chi ci passa ed è costretto a vedere scene allucinanti di degrado e di miseria istituzionale. L’amministrazione comunale dovrebbe vergognarsi e invece di cercare di porre rimedio a questo sfacelo continua a speculare senza pudore.
Partiamo da via Agostino Casini e via Abate Salfi, dove fanno pessima mostra di se una serie di “palazzi dei venti” che ricordano quello indiano, celeberrimo, di Jaipur.
Si tratta di una bellissima costruzione che sorge nella città indiana di Jaipur. Viene chiamato così perché è sostanzialmente contraddistinto da un muro molto alto costruito per permettere alle donne della famiglia reale di osservare, non viste, le feste che si svolgevano in strada, al riparo da sguardi indiscreti.
E basta appena abbassare lo sguardo per accorgersi che c’è un cedimento visibile del selciato dovuto al passaggio di condotte di acqua non canalizzate: mancano praticamente i sottoservizi ed è facilissimo capire che prima o poi tutto cadrà a pezzi. Non serve uno scienziato per capirlo ma bisognerebbe farlo capire ad Alimena, lo scagnozzo al quale Nicola Adamo ha dato le chiavi del centro storico (sic!). Passando a Corso Telesio, l’attenzione si poggia subito sulle nostre teste: come fare a non vedere che se cede quella trave – attaccata con… sputazza come diciamo noi cosentini – se ne viene mezzo edificio? Eppure i prodi custodi del centro storico per conto di… Capu i luni, di Madame Fifì e della loro cara figlioletta non riescono proprio a vederla.
Tutto è puntellato così da 20 anni circa in modo approssimativo: vi offriamo in pratica uno spunto fotografico per quei turisti che vedono il degrado come un’arte nuova: il Futurismo… Con tanto di lamiere che se volano fanno danni seri. Altro che Futurismo!
Scendendo per i Gradoni Gaeta ecco le agghiaccianti lesioni o se preferite crepe che si vedono distintamente passando dalla torre, uno degli scorci più suggestivo del centro storico ridotto nella maniera che vedete e senza che nessuno si preoccupi di porvi rimedio.
Eccoci alla Vinella da nive, ormai chiusa da due anni circa esattamente come via del Seggio a causa di una serie di crolli che stavolta i parassiti del Comune non hanno potuto non vedere. Ma i loro “rimedi” – si fa per dire – si sono limitati a qualche transenna giusto per lavarsi la coscienza (sempre ammesso che ce l’abbiano). Per il momento ci fermiamo qui ma stiamo per avventurarci in un nuovo “viaggio” ovvero in quello che ci porterà dentro le chiacchiere dello scagnozzo Alimena e dei suoi deliranti “progetti di restauro” che servono solo a fottersi i fondi pubblici. A presto. SECONDA PARTE – I FINTI CANTIERI (https://www.iacchite.blog/cosenza-le-macerie-del-centro-storico-e-i-finti-cantieri-del-comune-per-prendere-in-giro-i-cittadini/)