Il lato nascosto degli staff comunali in Calabria. Tutti gli uomini (d’oro) dei sindaci: nomi, stipendi e segreti

di Mimmo Famularo

Fonte: Calabria7 (https://calabria7.news/politica/il-lato-nascosto-degli-staff-comunali-in-calabria-tutti-gli-uomini-doro-dei-sindaci-nomi-stipendi-e-segreti/)

A Vibo Valentia è bufera sulla nomina di Gianpiero Menniti a capo dell’Ufficio di Gabinetto del sindaco Enzo Romeo. Ex giornalista, già segretario cittadino dei Verdi e responsabile della comunicazione durante la campagna elettorale, Minniti è stato scelto con nomina fiduciaria dopo il ritiro di un bando legato ai fondi PNRR, inizialmente pensato per selezionare un esperto a costo zero per le casse comunali.

Il caso Vibo: nomina fiduciaria e tensioni politiche

Il contratto stipulato con Menniti prevede 36 ore settimanali e uno stipendio annuo di 40 mila euro lordi, coperti dal bilancio comunale. La scelta ha creato spaccature nella maggioranza: due assessori del Partito Democratico hanno disertato la seduta di Giunta in cui è stato approvato l’incarico. L’opposizione parla di “cambiale elettorale” e solleva dubbi sul rischio di danno erariale. Anche i sindacati contestano lo stanziamento di fondi per un ruolo non essenziale, in una città con gravi emergenze sociali.

Romeo difende la scelta, sottolineando che Menniti, laureato in Comunicazione e Beni Culturali, con esperienza nel settore dell’informazione, non è solo capo di gabinetto ma anche portavoce e referente per i rapporti istituzionali. Ma il caso resta aperto: c’è chi denuncia una gestione opaca, chi accusa il sindaco di incoerenza rispetto agli impegni di trasparenza.

Il record di Catanzaro: uno staff ampio e professionale

Una goccia nell’oceano rispetto a quanto spende il sindaco Nicola Fiorita per il suo ufficio di Gabinetto. Insediato nel 2022, ha costruito uno staff articolato di 11 persone, con profili professionali variegati: giornalisti, tecnici, addetti alla comunicazione, assistenti amministrativi. La spesa annua supera abbondantemente i 300 mila euro, coperta interamente dal bilancio comunale.

Il primo capo di gabinetto, l’ingegnere Pasquale Squillace, è stato promosso assessore nel 2024; il suo posto è stato preso da Salvatore Bullotta, lunga esperienza politica-amministrativa e già responsabile amministrativo dello staff. Bullotta è considerato una figura di garanzia per la macchina burocratica.

Lo staff include tre esperti della comunicazione, tra cui i giornalisti Marcello BarillàEdoardo Corasaniti e Domenico Iozzo, con compiti di ufficio stampa e gestione dei media istituzionali. Iozzo era già attivo sotto la precedente amministrazione di centrodestra, a conferma di una certa continuità tecnica. Vi sono poi due istruttori direttivi (categoria D), due istruttori amministrativi (categoria C) e un collaboratore tecnico (categoria B1), con mansioni operative e logistiche, tra cui anche il servizio di autista del sindaco.

La struttura è stata definita nella delibera di Giunta n. 412 del 27 luglio 2022. Le figure sono tutte inquadrate ex art. 90 del TUEL, con contratti a tempo determinato fino al termine del mandato. I compensi lordi variano: circa 61 mila euro annui per il capo di gabinetto, 28-32 mila euro per i collaboratori categoria D, 22-25 mila euro per quelli in categoria C, più indennità ad personam fino a 3.600 euro. Il monte salari complessivo, inclusi oneri riflessi, a metà strada tra i 300 e i 400 mila euro annui.

Fiorita rivendica la legittimità delle scelte e la necessità di dotarsi di uno staff qualificato, anche per gestire le risorse PNRR e coordinare una macchina amministrativa complessa. Ma non sono mancate critiche sui criteri di selezione: nessuna procedura pubblica, nessun avviso, solo nomine fiduciarie dirette del sindaco. L’opposizione ha parlato di uno “staff blindato” e ha chiesto maggiore trasparenza nella pubblicazione di atti, curricula e attività svolte dai collaboratori.

Reggio Calabria: doppio staff, doppie polemiche

Il caso di Reggio Calabria è unico in regione. Il sindaco Giuseppe Falcomatà, oltre a guidare il Comune, è anche sindaco della Città Metropolitana. Due enti, due staff, due bilanci. Tra staff comunale e metropolitano ruotano una decina di collaboratori per oltre 500 mila euro l’anno con incarichi a tempo pieno e part-time tra supporto amministrativo e comunicazione istituzionale.

Lo staff comunale è più contenuto, ma al centro di vivaci polemiche. In particolare, la figura di Antonio Ruvolo, ex consigliere comunale fino al novembre 2023, oggi collaboratore diretto del sindaco. Ufficialmente assunto con incarico fiduciario ai sensi dell’art. 90 del TUEL, Ruvolo svolge di fatto il ruolo di capo di gabinetto. Il suo omologo alla Città Metropolitana è invece Francesco Dattola, altro figura vicina a Falcomatà, attiva nella comunicazione e nella strategia politica. Ha studiato alla Sapienza di Roma e viene considerato un giovane riferimento del pensiero progressista reggino. Ufficialmente il capo di Gabinetto del Comune e della Città metropolitana costa complessivamente (somma delle due funzioni) circa 120mila euro. Falcomatà difende le scelte: “Servono competenze e fiducia per affrontare sfide come il PNRR”. Ma resta il nodo della duplicazione dei costi e dell’opacità nelle designazioni. In una città che vive in predissesto finanziario, ogni nomina è passata al setaccio.

Cosenza e lo staff invisibile che diventa ufficiale

Nel capoluogo bruzio, il sindaco Franz Caruso ha inizialmente rinunciato a uno staff retribuito. Per due anni si è avvalso di collaboratori in forma gratuita, poi regolarizzati nel 2024 sempre ai sensi dell’articolo 90 del TUEL. Oggi, l’Ufficio di Supporto ha un costo annuo stimato attorno ai 180 mila euro.

Tra i nomi emersi, Cinzia Gardi (addetta stampa a titolo gratuito), Emiliano Sacco (cerimoniale), Giovanni Fabro (grafica e immagine), Francesca Perrelli (social e partecipazione). Figura chiave è Alfonsino Travo, vicino al socialista Luigi Incarnato. Quest’ultimo, figura di primo piano della politica cosentina, è il capo gabinetto, nominato da Franz Caruso con delibera del 8 febbraio 2022 con la quale ha conferito l’incarico di collaborazione a titolo gratuito. Ufficialmente senza comportare oneri alle casse comunali salvo però rimborsi spese “per vitto, alloggio, trasporti e acquisto di materiali strettamente necessari alla svolgimento dell’incarico che saranno rimborsate dietro presentazione di rendiconto e documentazione”.

Staff e potere: questione di fiducia (e di risorse)

Negli uffici di gabinetto si gioca molta parte del potere locale. Le nomine fiduciarie sono uno strumento legittimo, ma la trasparenza spesso latita. I costi variano: dai 40 mila euro di Vibo ai 400 mila di Catanzaro fino ai 500 mila e oltre di Reggio. E se le competenze non mancano, il confine tra merito e appartenenza resta labile.