San Giovanni in Fiore non era mai caduta così in basso: le ultime “prodezze” della regina

La regina squallida, al secolo Rosaria Succurro, continua a far vedere una realtà che non esiste. San Giovanni in Fiore si sta spegnendo come una candela. Il commercio è alla fame. La piccola e media impresa non esiste più.
Lei e Marco a ‘mbroglia le hanno cancellate le imprese che c’erano affidando quasi 2 milioni di euro, nel solo 2024 (dati pubblicati dal Comitato 18 Gennaio), a ditte amiche che vengono da fuori città.

Oggi fa vedere un elicottero che volteggia sui cieli silani per mettere in sicurezza il costone roccioso del Petraro. Non dice però che il finanziamento l’ha trovato ed era stato finanziato nel 2018 dalla giunta regionale a guida Oliverio per un importo di 1 milione e novecentomila euro. Fa vedere che consegna case popolari ma non sono soldi che ha ottenuto lei! Fa vedere la cosiddetta cittadella dello sport ma non dice che ha indebitato il Comune con un mutuo di 1 milione, senza dimenticare di dire che i lavori non sono stati consegnati perché c’è un problema ai canali di scolo, non si capisce se l’errore è nella progettazione, oppure l’errore è riconducibile alla ditta che ha fatto i lavori, di certo ballano altri 100.000 euro circa che i Sangiovannesi dovranno pagare per mettere a posto il tutto.

Nemmeno una parola sulla messa in sicurezza del costone roccioso di Serra Cappuccini. Ha ereditato 1 milione ma al posto di mettere mani alla frana lì ha dirottato per la realizzazione di un’isola pedonale che ha praticamente tagliato in due la città ed è sempre deserta con tutto il commercio morto e sepolto.
I cittadini di quel rione hanno scritto alla procura. C’è stata un’indagine della Guardia di Finanza ma a tutt’oggi non se ne sa notizia e la frana, dopo le piogge di questi giorni, rischia di inghiottire le case sottostanti.

La sanità è ferma a quel triste 4 gennaio quando morì il povero Serafino Congi, dopo tre ore di attesa nel pronto soccorso dell’ospedale di San Giovanni in Fiore per un’ambulanza medicalizzata.
Non c’è un cardiologo da mesi. Avevano promesso che a fine febbraio sarebbe arrivato ma ad oggi nemmeno l’ombra.
La medicina del territorio è senza specialisti e lei, con una faccia tosta, va nel distretto sanitario a farsi selfie senza medici.
La città è allo stremo. San Giovanni in Fiore non era mai caduta così in basso.