Lettere a Iacchite’: “Catanzaro, il vaso di Pandora di Celia nel Pd: assunzioni, voti, elezioni, fallimenti e quello che succederà”

Sembra che la stampa libera (solo tu…) sta scoperchiando il vaso di Pandora. Uno dei tanti vasi di Pandora catanzaresi. Lo schema attività imprenditoriali – assunzioni- voti – elezioni – fallimenti.
Ricostruiamo il percorso di Celia nel Pd.
E’ stato il primo segretario al momento della fondazione del partito voluto e imposto (infatti non lo voleva nessuno) da Loiero e dal consigliere Pietro Amato.
Ma dopo poco più di un anno Celia venne commissariato e sbattuto fuori dall’intervento del commissario nazionale Musi.

Sparisce dal partito e inizia la gestiore Aiazzone (e Semeraro poi) facendo assunzioni in prossimità delle elezioni comunali 2017 dove si candida in Fare per Catanzaro (lista di Sergio Costanzo). Prende 600 voti e come per magia dopo le elezioni fallisce Aiazzone con fornitori e lavoratori non pagati (leggi qui: https://www.lacnews24.it/politica/caso-celia-il-pd-ciconte-e-la-semeraro-mobili-hpeaja5m). Stessa sorte dopo un po’ anche per la Semeraro.

Passano gli anni in cui viene coinvolto nello scandalo Gettonopoli, si dimette in quanto indagato dopo una sceneggiata in cui a livello nazionale da Giletti dice che si vergogna di far parte del consiglio comunale più indagato d’Italia, dopodichè si ricandida con Fiorita sempre da indagato e peggio ancora rinviato a giudizio ancora in corso (in barba alla coerenza si dimette da indagato e si ricandida da rinviato a giudizio per la stessa cosa!).

Prima delle passate elezioni regionali (2021) entra nel gruppo di Francesco Pitaro che però viene fatto fuori dal Pd a guida Graziano che tutelava l’allora aspirante consigliere regionale Ernesto Alecci, sindaco di Soverato. Celia passa subito con Alecci, dopo aver sparlato di lui in tutti i modi, ed è lì che entra in scena Giusy Iemma (che aveva giurato fedeltà a Pitaro dicendo addirittura che se non avessero candidato lui non si sarebbe candidata neanche lei…).
Celia alla Regione sostiene il doppio voto Alecci-Iemma, quest’ultima come tutti sanno utilizza tutti i candidati maschili promettendo accordi ma per poi non votare nessuno o meglio tutti e nessuno. E’ risaputo che in città faceva votare Guerriero ad esempio e nello stesso tempo spremette voti in provincia anche di Vibo sfruttando i candidati maschi di quella zona.

Finite le Regionali, il nuovo patto Alecci/Celia/Iemma si concentra sui congressi e tra brogli e rimbrogli, tessere vere e meno vere, fanno diventare proprio Celia di nuovo segretario cittadino di Catanzaro (facendo ritirare l’altro candidato).

Nel frattempo aumentano le aperture di supermercati molti a marchio Crai da parte di Celia proprio in prossimità delle elezioni comunali del 2022 alle quali la coppia Celia-Iemma (candidata all’ultimo istante con un blitz altrimenti nella lista molti non si sarebbero candidati…) conquistano circa 800 voti. Ma le voci girano e i dubbi sono molti sia sulle preferenze e sia su altre operazioni. Dopo le elezioni Celia fa nominare Iemma vicesindaca e assessore e poi un suo fido avvocato tale Perrone lo fa nominare presidente della società partecipata AMC (la quale comprerà da Celia ovvero da uno dei suoi bar panettoni per migliaia di euro!).

Poco tempo dopo la sua elezione a segretario cittadino di nuovo il Pd fa fuori Celia perché ormai in tutta la città dilagano le chat con la sua situazione fallimentare. Infatti come nel 2017 dopo le elezioni a consigliere comunale le sue società e attività vanno in crisi puntualmente perché non paga nessuno con tanto di fallimenti annunciati. Il giorno della marmotta si ripete. Ti chiedi chi protegge Celia? Di sicuro c’è qualcuno che ancora non l’ha mollato definitivamente, oltre alla Iemma, e non ci vuole uno scienziato per capire a chi si è rivolta la signora. E di sicuro non ad Alecci, che in queste ultime battute non solo non gli ha dato una mano ma lo scansa, se possibile, così come suo cognato, tanto per intenderci. Ma da qui a poco qualcosa succederà.

Lettera firmata