Usb Cosenza: “Ostetricia e Ginecologia, situazione insostenibile e organizzazione tragicomica”

COMUNICATO STAMPA
OSTETRICIA E GINECOLOGIA ANNUNZIATA DI COSENZA, SITUAZIONE INSOSTENIBILE: ORGANIZZAZIONE TRAGICOMICA

Come organizzazione sindacale di Cosenza sosteniamo da diverso tempo il personale sociosanitario e infermieristico dell’unità di Ginecologia e Ostetricia dell’Annunziata, con particolare focus sulle rivendicazioni e le difficoltà del personale socio-sanitario.
A niente sono serviti i cambi di vertice, la nuova dirigenza medica e l’osannata riorganizzazione del personale.

A patire l’insufficienza del personale in organico sono tutte le figure professionali ma le maggiori conseguenze ricadono sulle/sugli O.S.S. e sulle pazienti che, nei fatti, sono private della grande attenzione che meriterebbero da parte del personale socio-sanitario. Nonostante le criticità segnalate, nell’Estate nel 2024 si è proceduto alla scellerata apertura del nuovo reparto di Ginecologia che, nei fatti, ospita anche quattro posti letto di Senologia, nonostante non sia stato reclutato personale ad hoc. Il risultato è che nella quotidianità vi è una sola unità di O.S.S. per circa 40 posti letto tra Ostetricia e Ostetricia Patologica e una sola unità di O.S.S. per i 14 posti letto di Ginecologia al primo piano, incluse le quattro pazienti di Senologia. A queste, nelle giornate maggiormente positive, si aggiungono un’unità in sala parto e una nel blocco operatorio, per il quale ancora non capiamo la richiesta di personale socio-sanitario assegnato permanentemente.

Le normali attività prevedono i continui viaggi per i prelievi e la farmacia, le copiose prestazioni ambulatoriali, le IVG, il pronto soccorso ginecologico (anche questo utilizzato illegittimamente rispetto all’atto aziendale) e il trasporto delle pazienti. Parliamo di 27 unità minime dal profilo socio-sanitario, come indicato nel fabbisogno dell’azienda ospedaliera, a fronte delle 17 realmente operative tra Ginecologia e Ostetricia.
Continuiamo ad assistere alla corsa ai primati e all’aggiudicazione di nuovi posti letto senza che vi sia il personale sufficiente a garantire prima di tutto l’assistenza e la cura per l’ambiente di vita delle pazienti.

Vorremmo chiedere ai vertici aziendali perché, nonostante le evidenze, la ginecologia maligna continui ad essere operata ne blocco operatorio interno, seppur questo è inesistent sulla pianta organica aziendale.
Se i dati attuali sono più che preoccupanti, in previsione la situazione si prospetta del tutto insostenibile a causa del verosimile aumento dei parti ospedalieri, dovuto alla chiusura del punto nascite “Sacro Cuore”. Per quanto ci auguriamo che sempre più servizi possano ritornare ad una gestione pubblica, l’azienda ospedaliera di Cosenza sembra non volersi attrezzare in tal senso, tanto con il reclutamento di nuovo personale quanto con una riorganizzazione netta. E se c’è bisogno di costante lavoro straordinario adesso, la garanzia del prossimo piano ferie , a queste condizioni, sembra vacillare. Per dirla tutta, nell’ultimo incontro con la direzione sanitaria, alla presenza del Dott. Pasqua e della Dott.ssa Carla Catania, dall’azienda ospedaliera hanno affermato che il personale socio-sanitario sarebbe addirittura in esubero.

Una lotta al risparmio sulla pelle dei lavoratori per encomi e premi di produzione. Se non fosse che in relazione alla stessa logica manageriale della sanità, rispetto al numero di parti cesarei annui effettuati in Ostetricia, si sia ben lontani dagli standard richiesti dal piano delle performance.
A ciò si aggiunge che il Professor Maurizio Guido, insediatosi ormai da circa sei mesi, continua a sottrarsi al confronto con la nostra O.S. . A dimostrazione che, ultimo nella catena gerarchica, il personale socio-sanitario non viene considerato, non ha diritti e deve essere uno e trino.

Sugli esuberi nessuna chiarezza e un doppio standard: si parla di esuberi quando si tratta degli O.S.S. di Ginecologia e Ostetricia, ma la tanto annunciata caccia alle circa 60 unità di O.S.S. che svolgono mansioni altre all’interno del nosocomio (archivio, uffici amministrativi) sembra arrestarsi quando si tratta di O.S.S. parenti, mariti e/o mogli della stessa dirigenza aziendale e di Segretari di questa o quella organizzazione sindacale. Dove sono finiti gli O.S.S. da riallocare nei reparti?
Se tutto cambia affinché nulla cambi, l’unità di Ostetricia e Ginecologia di Cosenza ne è la dimostrazione e, pertanto, l’Unione Sindacale di Base di Cosenza procederà con una segnalazione al Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria affinché l’inerzia, i soprusi e le violazioni in atto vengano sanate e l’azienda ospedaliera recluti nuovo personale nell’immediato, riorganizzando coerentemente il personale e il carico lavorativo in Ostetricia e Ginecologia.

Cosenza, 10 aprile 2025
USB – Confederazione Provinciale