Fumata bianca, il nuovo Papa è l’americano Robert Francis Prevost. Sarà Leone XIV

Alle 19.13 in piazza San Pietro l’Habemus Papam. IL nuovo Papa è il cardinale Prevost. Si chiamerà Leone XIV.

Annuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam!, “Vi annuncio una grande gioia: abbiamo il Papa!”. Pochi istanti fa, dalla Loggia centrale della Basilica di San Pietro il cardinale protodiacono Dominique Mamberti ha pronunciato l’attesa formula latina, comunicando a Roma e al mondo il nome del nuovo Successore di Pietro:

“Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum, Dominum Robertum Franciscum, Sanctæ Romanæ Ecclesiæ Cardinalem Prevost, qui sibi nomen imposuit Leone XIV.

Ecco la traduzione in italiano: “L’eminentissimo e reverendissimo signore, signor Robert Francis, cardinale di Santa Romana Chiesa Prevost, che si è dato il nome di Leone XIV.

Il Cardinale Robert Francis Prevost, O.S.A., Prefetto del Dicastero per i Vescovi, Arcivescovo-Vescovo emerito di Chiclayo, è nato il 14 settembre 1955 a Chicago (Illinois, Stati Uniti). Nel 1977 è entrato nel noviziato dell’Ordine di Sant’Agostino (O.S.A.), nella provincia di Nostra Signora del Buon Consiglio, a Saint Louis. Il 29 agosto 1981 ha emesso i voti solenni. Ha studiato presso la Catholic Theological Union di Chicago, diplomandosi in Teologia.

All’età di 27 anni è stato inviato dall’Ordine a Roma per studiare Diritto Canonico presso la Pontificia Università San Tommaso d’Aquino (l’Angelicum). Ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale il 19 giugno 1982. Ha conseguito la Licenza nel 1984, quindi è stato inviato a lavorare nella missione di Chulucanas, a Piura, in Perù (1985-1986).

Nel 1987 ha conseguito il Dottorato con la tesi: “Il ruolo del priore locale dell’Ordine di Sant’Agostino”. Nello stesso anno è stato eletto direttore delle vocazioni e direttore delle missioni della Provincia Agostiniana “Madre del Buon Consiglio” di Olympia Fields, in Illinois (USA). Nel 1988 è stato inviato nella missione di Trujillo come direttore del progetto di formazione comune degli aspiranti agostiniani dei Vicariati di Chulucanas, Iquitos e Apurímac. Lì è stato priore di comunità (1988-1992), direttore della formazione (1988-1998) e insegnante dei professi (1992-1998). Nell’Arcidiocesi di Trujillo è stato vicario giudiziario (1989-1998), professore di Diritto Canonico, Patristica e Morale nel Seminario Maggiore “San Carlos e San Marcelo”.

Nel 1999 è stato eletto priore provinciale della Provincia “Madre del Buon Consiglio” (Chicago). Dopo due anni e mezzo, il Capitolo generale ordinario lo ha eletto priore generale, ministero che l’Ordine gli ha nuovamente affidato nel Capitolo generale ordinario del 2007. Nell’ottobre 2013 è tornato nella sua Provincia (Chicago) per essere insegnante dei professi e vicario provinciale; incarichi che ha ricoperto fino a quando Papa Francesco lo ha nominato, il 3 novembre 2014, amministratore apostolico della Diocesi di Chiclayo (Perù), elevandolo alla dignità episcopale di vescovo titolare della Diocesi di Sufar. Il 7 novembre ha preso possesso canonico della Diocesi alla presenza del nunzio apostolico James Patrick Green; è stato ordinato vescovo il 12 dicembre, festa di Nostra Signora di Guadalupe, nella Cattedrale della sua Diocesi. È vescovo di Chiclayo dal 26 settembre 2015. Dal marzo del 2018 è stato secondo vicepresidente del Conferenza episcopale peruviana. Papa Francesco lo aveva nominato membro della Congregazione per il Clero nel 2019 e membro della Congregazione per i Vescovi nel 2020. Il 15 aprile 2020 il Papa lo ha nominato Amministratore Apostolico della diocesi di Callao. Dal 30 gennaio 2023 è Prefetto del Dicastero per i Vescovi e Presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina. Il 6 febbraio 2025, il Santo Padre Francesco lo ha promosso all’Ordine dei Vescovi, assegnandogli il Titolo della Chiesa Suburbicaria di Albano.

Poco più di 24 ore, dal pomeriggio di ieri alle 18 di oggi, quattro votazioni: l’elezione del nuovo Papa è in linea, come tempi, con quella dei predecessori. In particolare, in tempi recenti sono stati eletti al quarto scrutinio Albino Luciani, Papa Giovanni Paolo I destinato a regnare solo 33 giorni, che fu eletto il 26 agosto 1978, e Joseph Ratzinger, Benedetto XVI, eletto sempre al secondo giorno di Conclave il 19 aprile 2005. Per Bergoglio, nel 2013, servì una votazione in più, e la fumata bianca arrivò infatti la sera, al termine del quinto scrutinio. I Conclavi più brevi dell’età moderna rimangono quelli del 1878, che scelse Papa Leone XIII, e quello del 1939 che elesse il favoritissimo cardinal Pacelli, Pio XII, entrambi dopo solo tre scrutini. Il più lungo quello del 1922, da cui uscì papa Pio XI, durato ben 5 giorni e 14 votazioni.