In appena otto giorni, la Procura della Repubblica di Reggio Calabria ha assestato due colpi significativi alla criminalità organizzata, portando a compimento le operazioni giudiziarie “Monastero” e “Millennium”. Due nomi che raccontano molto più di un’indagine: rivelano la pervasività delle cosche nel tessuto economico e sociale della città e la loro influenza nei meccanismi democratici, fino a inquinare il voto con lo spettro dello scambio elettorale politico-mafioso.
L’operazione “Monastero” ha posto sotto i riflettori il radicamento mafioso nei settori produttivi locali, mentre con “Millennium” si è aperto un nuovo fronte su uno dei reati più gravi e inquietanti: la collusione tra politica e mafia, capace di alterare la libera espressione del voto e la stessa rappresentanza democratica.
Reggio Calabria non è una città come le altre, lo ha dichiarato con forza il procuratore Giuseppe Lombardo, richiamando le parole di Giovanni Falcone per ribadire che contro i poteri mafiosi serve un impegno straordinario. E questo impegno, assicura, lo Stato è pronto a rinnovarlo ogni giorno, al fianco dei cittadini onesti.
A sostenere questo percorso c’è anche Libera, il Coordinamento di Reggio Calabria, che da anni lavora con determinazione per promuovere una cultura della legalità attraverso il coinvolgimento delle scuole, delle associazioni, delle imprese e delle istituzioni. Una rete viva che crede nella forza collettiva come strumento per costruire giustizia sociale e riscatto.
Le due recenti inchieste dimostrano ancora una volta che il territorio reggino continua a essere gravemente danneggiato dalla presenza della ‘ndrangheta, ma mostrano anche che gli anticorpi istituzionali e civili esistono e sono attivi.
È da qui che Reggio Calabria può ripartire. Dalla forza della legge, dalla verità che emerge dalle inchieste, dall’impegno della magistratura e dalla scelta coraggiosa di tanti cittadini che ogni giorno, con piccoli e grandi gesti, scelgono da che parte stare. Perché la lotta alla mafia non è solo un’azione giudiziaria, ma una responsabilità collettiva. Fonte: ReggioTv









