Ecco il mondiale per club, 32 squadre per il Fifa-show. Italia rappresentata da Inter e Juve

Un mese di calcio versione tour de force, in campo 32 squadre provenienti dalle sei confederazioni internazionali a caccia del trofeo e del ricchissimo montepremi del Fifa-show.

La nuova Coppa del mondo per club è pronta a sbarcare negli Stati Uniti: dal 15 giugno al 13 luglio l’America farà le prove generali dei mondiali veri, quelli del 2026 con le migliori nazionali del pianeta.

La Fifa esalta la rinnovata competizione che testerà molti degli stadi che saranno protagonisti il prossimo anno da New York a Seattle, da Los Angeles a Philadelphia, confidando nel vero show planetario tanto decantato nella marcia di avvicinamento, anche per mettere a tacere le non poche polemiche che la competizione ha invece sollevato.

Ma la kermesse coast to coast sta per partire e ci sarà anche l’Italia, che intanto è tornata a vivere il dramma Nazionale con l’esonero di Luciano Spalletti che paga l’ennesima brutta figura, stavolta con la Norvegia.

Comunque in America scenderà in campo l’Inter che, dopo lo choc della finale Champions persa nel peggiore dei modi (l’umiliante 5-0 con il Psg), si presenta al via con il nuovo tecnico. Cristian Chivu è stato chiamato a sostituire Simone Inzaghi che non ha retto al flop dell’anno in cui il triplete si è risolto nel nullete ed è volato in Arabia attratto dalle cifre stellari messe sul piatto dall’Al-Hilal. I nerazzurri esordiranno il 18 giugno contro i messicani del Monterrey a Pasadena. In Usa ci sarà anche la Juventus che, con il nuovo dg Damien Comolli ha confermato in panchina anche per la prossima stagione Igor Tudor: per i bianconeri primo match il 19 contro l’Al-Ain a Washington.

Fuori dal giro delle ammesse il Milan e il Napoli, fresco campione d’Italia, entrambe escluse dal torneo. Che non vedrà peraltro in campo due stelle del firmamento europeo come Barcellona e Liverpool.

Il fischio d’inizio è previsto domenica 15 giugno (alle 2 del mattino ora italiana) all’Hard Rock Stadium di Miami tra gli egiziani dell’Al Ahly e i padroni di casa dell’Inter Miami, che in campo avranno la star Lionel Messi.

I campioni del Psg esordiranno con l’Atletico Madrid.

L’Europa schiera 12 club, il Manchester City, vincitrice Champions 2023, Real Madrid (Champions 2022) Chelsea (Champions 2021), qualificate per ranking Bayern Monaco, Paris Saint Germain, Inter, Porto, Benfica, Borussia Dortmund, Juventus, Atletico Madrid, Salisburgo.

In rappresentanza del Sudamerica sei squadre: i brasiliani di Palmeiras, Flamengo, Fluminense, Botafogo, gli argentini del River Plate e del Boca Juniors.

Quattro le squadre africane: i campioni della Champions locale dell’Al Ahly, dal Marocco il Wydad, i tunisini dell’Esperance Sportive, i sudafricani del Mamelodi Sundowns.

Quattro pass per le asiatiche: i sauditi dell’Al HilalUrawa Red Diamonds (Giappone), Al Ain (Emirati Arabi UNiti), Ulsan (Corea).

Per il nord e centro America 5 posti: il Messico è rappresentato dal Monterrey (il cui stadio è nella rosa di quelli che ospiteranno i mondiali del 2026), e dal Pachuca, gli Usa dai Seattle Sounders e dall’Inter Miami (wild card come paese ospitante) e il Los Angeles FC che ha strappato l’ultimo pass vincendo lo spareggio contro i messicani di Club America (2-1 dopo i tempi supplementari). I californiani prendono il posto del Leon escluso dalla Fifa per la violazione delle norme sulla multiproprietà.

Per l’Oceania in campo scenderà l’Auckland City.

Per la Fifa di Gianni Infantino questo è il torneo che mancava: definito “epocale” ha mosso i primi passi nei pensieri del n.1 del calcio mondiale una decina di anni fa, con l’idea di mettere in campo i migliori club a cui – dicono sempre i diretti interessati della Fifa – mancava la chance di un confronto a livello internazionale “in un torneo che legittimasse il vero campione del mondo”.

E che si propone con diverse novità, oltre al format con numeri monstre di partecipanti (32 squadre divise in otto gironi, in linea con la grandeur infantiniana anche sul fronte del mondiale per nazionali lievitato fino a 48), anche la bodycam sugli arbitri.

Tra le cifre stellari c’è quella dell‘audience mondiale, si parla di oltre tre miliardi e che avrà la copertura televisiva di DAZN in chiaro per tutti.

Ma a fare gola è soprattutto il montepremi: un miliardo di dollari distribuito ai club partecipanti e un fondo per un meccanismo di solidarietà che sarà dedicato al calcio per club in tutto il mondo. La squadra che si aggiudicherà il trofeo arriverà a guadagnare fino a 115 milioni di euro (altra cosa rispetto ai 5 previsti nella vecchia Coppa).

Del miliardo di dollari, 525 milioni saranno distribuiti in base a criteri di partecipazione, mentre i restanti 475 in base ai risultati ottenuti: per esempio la vittoria della fase a gironi può portare nelle casse anche due milioni di dollari. Un buon motivo, se non il principale, per la maggior parte dei partecipanti di buttarsi nel tour de force estivo.

Che prevede 63 partite. Troppe per i detrattori del torneo, che hanno sempre messo l’accento sull’affollamento dei calendari: ma il ‘si gioca troppo’ non è stato argomento per fermare la macchina Fifa e nemmeno le sfide che propongono i gironi, insomma non propriamente alla pari; perché se un Psg-Atletico Madrid ha una qualche valenza tecnica comunque tra due habituè della Champions europea, non si può dire altrettanto di Bayern Monaco-Auckland City. Ma il ricco piatto di questo mondiale presumibilmente vale più della equità competitiva. Infatti la Fifa snobba le critiche e aspetta solo che si alzi il sipario sul mega torneo.