Se non l’avessimo visto e letto con i nostri occhi, probabilmente non ci avremmo mai creduto. Eppure, è così: lo abbiamo visto e letto. Correva stancamente un torrido pomeriggio domenicale, quello di domenica 8 giugno, quando come un fulmine a ciel sereno la molto presunta corazzata dell’informazione calabrese pubblicava un articolo senza firma ma con un titolo terrificante: “Voci di un terremoto giudiziario sulla Calabria: una nuova inchiesta mette in ansia la politica regionale”.
Ora, non siamo nati ieri e di ‘ste cose ne abbiamo viste a bizzeffe. Il compianto Paolo Pollichieni, giusto per fare un esempio, era uno “specialista” e a seconda se gli conveniva o meno “pilotava” o “bruciava” inchieste che era una bellezza ma ci metteva sempre la faccia e a dire il vero pure qualche verbale. Magari glielo spifferavano i servizi, qualche volta anche avvocati che si “vendevano” i loro clienti, ma tant’è… Almeno c’era gusto. Stavolta no, niente. Nessun giornalista della sempre presunta corazzata di cui sopra firmava questa gran cagata di annuncio, che a questo punto vi riportiamo per intero, tanto è brevissimo.
IL TERREMOTO DELLA CORAZZATA (https://www.lacnews24.it/politica/voci-di-un-terremoto-giudiziario-sulla-calabria-una-nuova-inchiesta-mette-in-ansia-la-politica-regionale-u093dcnl)
Non il referendum, non il ballottaggio, ma una presunta nuova inchiesta che rischia di esplodere tra il Pollino e lo Stretto. La politica non parla d’altro da alcuni giorni, nel chiacchiericcio quotidiano non si discute che di questo. Con tanto di particolari più o meno dettagliati su modalità e protagonisti, tutti di alto livello. Naturalmente non ci sono conferme ufficiali: non si può certo “bruciare” un lavoro di questo genere. Per dovere di cronaca, raccogliamo le indiscrezioni che circolano in queste ultime ore e che si riferiscono ad accertamenti investigativi su esponenti di primo piano della politica e delle istituzioni calabresi, e anche su alcuni imprenditori. Per certi aspetti è nostro dovere darvene conto, non è di rilevanza solo privata la vicenda, specie se trovassero conforto i boatos che parlano di avvisi di garanzia e perquisizioni domiciliari. Non disponiamo per ora di ulteriori informazioni dettagliate in merito, ma non esiteremo a fornirvi ulteriori notizie non appena ne verremo in possesso. I calabresi in ogni caso hanno il diritto di essere informati. Sempre.
Ce lo siamo chiesti subito, prima ancora di “scoprire” che Occhiuto era destinatario di una perquisizione domiciliare e di un avviso di garanzia per corruzione già da due giorni prima. Chi poteva avere interesse alla pubblicazione di una tale cagata di annuncio? E soprattutto chi poteva essere l’uccellino del direttore della corazzata?
Pubblichiamo la notizia martedì mattina, senza fare i nomi degli indagati, ma riferendo soltanto del blitz nella sede delle Ferrovie della Calabria e dell’acquisizione dei documenti. Inevitabilmente, però, qualche giornalista chiama Occhiuto e gli fa la fatidica domanda: “Ha ricevuto un avviso di garanzia?”. La risposta è “assolutamente no”. E invece Occhiuto mente, perché l’avviso di garanzia lo ha ricevuto venerdì mattina esattamente come Paolo Posteraro ed Ernesto Ferraro. Dunque, perché mentire se poi, dopo appena qualche ora, è uscito col video?
La risposta può essere una sola: a informare la corazzata con modalità criptiche e apocalittiche – per non svelare la vera natura dei fatti – è stato qualcuno molto vicino a Occhiuto, altrimenti non si spiegherebbe e non avrebbe senso tutto il seguito.
Occhiuto, travestito da… uccellino, ha pensato bene di provare ad avvelenare i pozzi per insinuare il dubbio della fuga di notizie dalla procura di Catanzaro per poi fare la vittima col video. Questo suggerisce la logica. Insieme ad un altro aspetto facilissimo da sgamare: grazie a quella fuga di notizie, da domenica pomeriggio e fino a mercoledì sera Occhiuto ha potuto tranquillamente passare in rassegna le telefonate o i messaggi dei possibili “traditori”. Perché non serviva uno scienziato per capire che si tratta di “fuoco amico”.
E a corroborare il tutto c’è anche un dettaglio non secondario: qualche giorno fa sempre la molto presunta corazzata – sempre con la solita enfasi – aveva annunciato urbi et orbi una intervista a Occhiuto nella trasmissione di Antonella Grippo. Ma l’annuncio è sparito qualche ora dopo e Occhiuto, in collegamento dalla Cittadella, aveva spiegato (ai caggi) che gli avvocati gli avevano ordinato di stare zitto (sic!). Chissà perché… E non ci si venga a dire che Occhiuto aveva… paura delle domande della Grippo, suvvia cerchiamo di essere seri. Se hai “usato” la corazzata per la quale anche lei – volente o nolente – lavora, per cercare di sgamare chi ti ha tradito, poi non puoi andare a fare lo show nella stessa rete, soprattutto se qualcuno ti ha già sputtanato per come meriti.
Ma la cosa più allucinante è che, all’indomani della “rivelazione” con video di Robertino, sulla sempre molto presunta corazzata dell’informazione calabrese nessuno – ma proprio nessuno – dei valenti giornalisti al soldo del piccolo editore ha ritenuto opportuno “appropriarsi” di quella rivelazione. Niente di niente. Di solito, ogni testata rivendica un’anticipazione con frasi tipo “come anticipato dalla nostra testata” o “come apparso su queste colonne” e altre cose del genere. Ma stavolta niente: la notizia del “terremoto” sembra che sia stata rimossa e meno male che ne abbiamo trovato traccia per rimetterla in circolo, altrimenti qualcuno avrebbe potuto dire che non è mai uscita.
E allora, la farsa continua stasera su Rete 4, dove andrà in scena una tragicomica intervista di Occhiuto affidata alla… lingua di Nicola Porro. Vedremo quale sarà la strategia di difesa di Occhiuto: dal travestimento da “uccellino” siamo passati al video del… piffero, poi alla scusa del… kaiser e adesso all’annuncio da Quarta Repubblica. Inutile dire che siamo molto curiosi di vedere dove andrà a volare… L’UCCELLINI DELLA COMARE! PER I CULTORI DEL GENERE… (https://www.youtube.com/watch?v=Xazr41NluSk)









