Alla Cittadella di Catanzaro, località Germaneto, il tempo sembra essersi fermato. Come se non fossero bastati il blitz del 6 giugno alle Ferrovie della Calabria e l’inchiesta sulla “clinica” Dulbecco con le liste d’attesa privatizzate al reparto di Oculistica, stamattina la Guardia di Finanza è arrivata direttamente a Germaneto. La tensione si taglia a fette, si parla quasi a bassa voce, la prosopopea occhiutiana sembra ormai solo un ricordo sbiadito. La celeberrima control room di Robertino è desolatamente vuota, ci sono solo i fedelissimi, Veronica e Augilmeri. Gli assessori vengono guardati con sospetto e manco ci provano a chiedere lumi al capo. Si respira aria di “gombloddo”, ormai non c’è più manco bisogno di scrivere che è “fuoco amico”, lo sanno tutti, Occhiuto il primo. E ovviamente Pd e M5s non toccano palla, anzi non li caga proprio nessuno.
Ma veniamo all’attività della Guardia di Finanza. I militari hanno puntato con decisione il 3° piano del leggendario Dipartimento Salute e l’8° piano del Dipartimento Economia e Finanze. I dipendenti e i dirigenti sono stati gentilmente invitati ad uscire dalle stanze e i finanzieri hanno smontato computer e apparecchiature prelevando nello stesso tempo cartelle, documenti e faldoni. Pare che siano state perquisite anche le abitazioni del dirigente generale del Dipartimento Salute Tommaso Calabrò e dello stesso subcommissario Esposito. E forse ce ne sono ancora altri sui quali non c’è certezza. In queste ore gira voce che la Finanza abbia fatto “visita” anche agli uffici del 7° piano dove l’attenzione sarebbe altissima sul faccendiere Tonino Daffinà e sulla moglie Marina Petrolo, dirigente generale del Dipartimento Risorse Umane.
Cosa cercano i finanzieri? Beh, ormai è chiarissimo che dal filone trasporti siamo passati con decisione al filone sanità. Si scandagliano finalmente e con grave ritardo di anni atti su autorizzazione e accreditamenti di bene individuate strutture private, tra le quali la gallina dalle uova d’oro di Carmine Potestio, altro elemento centrale del cerchio magico di Occhiuto ormai entrato nel mirino della procura di Catanzaro. La situazione sta degenerando. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso sembra essere stata la “gestione” – definiamola così – del dottore Andrea Bruni, incappato nell’inchiesta sul reparto Oculistica, accusato di truffa perché ha le mani in pasta nella sanità privata e notoriamente consulente personale ed esterno di Occhiuto.
Andrea Bruni è stato nominato primario del reparto di Anestesia all’ospedale dell’Annunziata di Cosenza ma tutti sanno che non ha i titoli ovvero non ha gli anni di servizio richiesti, che sono almeno 7 e lui lavora soltanto dal 2023. Sembra che Occhiuto ieri lo abbia pure nominato direttore del Dipartimento di emergenza-urgenza dopo un giorno di lavoro e per giunta da inquisito. Sembra che questo atteggiamento di sfida non sia piaciuto per niente alla procura. Ma anche i collaboratori più stretti di Occhiuto sono sbalorditi: il capo di gabinetto Vigna sembrava uno “zombie” affermano i dipendenti tra il serio e il faceto. Quanto al “capo” c’è chi dice che è fuori sede, forse a Bruxelles, e c’è chi dice che stamattina – dovunque fosse – urlasse finalmente al “gombloddo” e che vogliono farlo dimettere. Il problema è che ormai lo sanno tutti ma proprio tutti e il fuggi fuggi è già partito.