“VOCE FUORI CAMPO: LA BONIFICA VA IN SCENA, MA STAVOLTA IL SINDACO RESTA IN PLATEA”
Errigo e il Mase parlano ai cittadini, Eni Rewind spiega.
Il Mase convoca Eni Rewind per un confronto pubblico.
Intanto, il sindaco Voce si prepara al suo personale “question time” con i cittadini.
Ma chi comanda davvero sulla bonifica?
Fonte: U’Ruccularu
DUE DATE, DUE INCONTRI PUBBLICI, STESSO TEMA: LA BONIFICA.
L’8 luglio il Ministero dell’Ambiente e il commissario Errigo portano Eni Rewind faccia a faccia con la cittadinanza.
L’11 luglio invece, su proposta del partito Democrazia Sovrana Popolare, sarà il sindaco Vincenzo Voce a rispondere alle domande dei crotonesi in un evento ribattezzato “La città chiede, il Sindaco risponde”.
Ma tra le pieghe delle buone intenzioni, si nasconde un corto circuito comunicativo e politico che merita di essere analizzato.
PULVIRENTI, TRASPARENZA E BUONA FEDE: APPLAUSI MERITATI
Va detto subito e senza ambiguità: l’iniziativa di Fabrizio Pulvirenti – animata da spirito civico e desiderio di creare un vero spazio di confronto – è lodevole.
Non abbiamo dubbi sulla sua buona fede, né sulle intenzioni democratiche del format scelto, ispirato alle interrogazioni parlamentari.
Dsp ha provato a colmare un vuoto di comunicazione tra istituzioni e cittadinanza, ponendosi come ponte.
A questo sforzo vanno i nostri sinceri elogi.
MA LA POLITICA, SI SA, NON FA SCONTI
Perché è altrettanto vero che il sindaco Voce, accettando l’invito, trasformerà inevitabilmente l’evento in un palco per la sua campagna elettorale.
È nel suo stile: prendere la scena, accentrare l’attenzione, costruire la narrazione dell’”uomo solo contro tutti”.
E così, anche un momento pensato per fare chiarezza, rischia di diventare un monologo ben coreografato, condito da slogan, insulti e dileggi più che da risposte concrete.
Nonostante la struttura organizzata dell’incontro e la serietà dei promotori, “Voce risponde” rischia di diventare “Voce si promuove”.
E tutto questo in un contesto dove, è bene ricordarlo, il Comune conta poco o nulla sulle decisioni sostanziali della bonifica.
Il sindaco è, al massimo, l’ultimo anello della catena istituzionale: la vera regia è in mano al Mase, alla Regione, alla Provincia e soprattutto a Eni Rewind.
ENI BYPASSA IL SINDACO. FINALMENTE
Ed è qui che l’incontro dell’8 luglio rappresenta un cambio di passo decisivo.
Il ministero, il commissario Errigo e Eni Rewind si mettono direttamente a disposizione dei cittadini, senza intermediazioni, senza vetrine politiche, senza filtri da talk show elettorale. Insomma Senza il marchio “CRESCERE”
Chi è preoccupato per la propria salute, chi teme l’esposizione alle polveri, chi vuole conoscere gli impatti ambientali delle operazioni, potrà parlare direttamente con i responsabili dei cantieri, senza temere rappresaglie mediatiche o accuse di populismo da parte del sindaco e dei Voce Boys. Nessuna etichetta per chi osa fare domande scomode, nessuna gogna social per gli attivisti o i cittadini inquieti.
Nessun applauso a comando per la campagna del sindaco.
Questo incontro depotenzia il tentativo del sindaco di monopolizzare la scena, restituendo al confronto pubblico la sua funzione più autentica: un luogo di verità, non di propaganda.
VOCE RELEGATO AL RUOLO DI COMPARSA
Con la convocazione del tavolo tecnico del Mase, Voce viene messo da parte, non per decisione politica ma per banale gerarchia istituzionale e competenziale.
Mentre lui prepara il suo personale “show di domande e risposte”, Eni Rewind e il commissario giocano la partita vera: quella dei dati, dei presidi ambientali, delle responsabilità operative.
In questa cornice, la bonifica non è più lo sfondo della narrazione del “sindaco solo contro tutti”, ma la cartina al tornasole di una gestione centralizzata, multilivello, che ridimensiona l’ego municipale e rimette al centro la collettività.
DUE EVENTI, DUE SPIRITI
L’incontro dell’8 luglio è un atto istituzionale di trasparenza tecnica, che mette i cittadini sullo stesso piano dei tecnici di Eni e del Ministero.
Quello dell’11 luglio, pur lodevole negli intenti, rischia di trasformarsi in una performance a uso e consumo di una campagna elettorale sempre più costruita sulla narrazione personale del sindaco.
E a Crotone, la bonifica non può essere il copione di un monologo.
Deve essere una storia collettiva, scritta con la voce di tutti, non solo dalla Voce di Enzo.
E mentre il Generale Errigo porta sul palco i veri protagonisti – cittadini, tecnici e responsabili della bonifica – al sindaco Voce rimane solo il fastidio nel veder svanire il suo personale e indiscusso palco elettorale… perché quando la scena si apre davvero, la propaganda resta dietro le quinte.
E stavolta, lo show è finito prima ancora che iniziasse.