“Calabria. Lo scandalo dell’acqua, un danno milionario a contribuenti e creditori firmato Corap”

La gestione dell’acqua in Calabria è da anni oggetto di critiche e indagini, ma un aspetto in particolare merita un’attenzione approfondita: la discrepanza tra il prezzo di acquisto e quello di fatturazione dell’acqua da parte del CORAP (Consorzio Regionale Attività Produttive). Questo comportamento non solo viola le delibere di ARERA e di ARRICAL, ma sta causando un danno economico ingente a tutti i contribuenti e ai creditori del CORAP in liquidazione. Si crea anche un paradosso non da poco: due utenze distanti poche decine di metri una ricadente nell’area CORAP e l’altra servita da Congesi pagano tariffe molto differenti: stiamo parlando di un rapporto fra le tariffe prossimo a 1 a 10. Una pratica che, se confermata e non interrotta, alimenta un ciclo vizioso di inefficienza e debito e di cui i Commissari Straordinari Sergio Riitano e Sergio De Felice, insieme ai dirigenti del Consorzio, sono i diretti responsabili.

Il cuore del problema risiede in un meccanismo apparentemente semplice, ma dalle conseguenze devastanti: il CORAP acquista l’acqua da SORICAL ad un certo prezzo e viene poi fatturata agli utenti finali ad un prezzo significativamente inferiore. Questo non è solo un errore contabile ma una violazione diretta delle normative regionali che disciplinano la tariffazione del servizio idrico integrato.

Le delibere di ARRICAL (Autorità Rifiuti e Risorse Idriche Calabria) e SORICAL (Società Risorse Idriche Calabresi S.p.A.) stabiliscono parametri chiari per la determinazione delle tariffe, al fine di garantire la copertura dei costi operativi e degli investimenti necessari per la manutenzione e lo sviluppo delle infrastrutture idriche. Queste normative mirano ad assicurare l’equilibrio economico-finanziario del servizio e a prevenire situazioni di deficit che ricadrebbero, inevitabilmente, sulla collettività.

Le Delibere ARRICAL (consultabili sul sito ufficiale di ARRICAL, ad esempio la Deliberazione n. 5 del 11/08/2022 o successive, relative all’approvazione dell’aggiornamento tariffario per il servizio all’ingrosso di acquedotto) definiscono le tariffe con le modalità di calcolo stabilite da ARERA.

Quando l’acqua viene venduta al di sotto del suo costo di acquisto e delle tariffe approvate, si crea un buco finanziario sistematico. Questo deficit non sparisce nel nulla ma si traduce in perdite per l’ente gestore, in questo caso il CORAP, che non pagando SORICAL di fatto lo trasferisce a quest’ultima che ha già comportato nel passato una perdita secca da parte di SORICAL di oltre 10 milioni di euro, il che porta a un aumento del debito e, in ultima analisi, a un onere maggiore per i contribuenti, che si ritrovano a dover ripianare i debiti attraverso tariffe future maggiorate.

Il fenomeno della fatturazione sottocosto non è un semplice “errore” ma un danno diretto e quantificabile per i creditori della procedura liquidatoria perchè il reiterarsi del fenomeno durante l’esercizio provvisorio produce buchi di bilancio e distruzione di risorse che altrimenti potevano essere impiegate per soddisfare i creditori.

È fondamentale sottolineare che la responsabilità di questa gestione deficitaria ricade direttamente sui Commissari Straordinari del CORAP (in special modo gli ultimi e cioè Riitano e De Felice) e sui dirigenti a loro sottoposti. In qualità di vertici dell’ente, essi hanno il dovere di garantire la corretta gestione economico-finanziaria, il rispetto delle normative vigenti (incluse le delibere ARRICAL e SORICAL) e la tutela degli interessi pubblici.
La loro azione, o inazione, nel permettere la vendita dell’acqua al di sotto del costo di acquisto configura un danno erariale potenziale e una gestione inadeguata che merita approfondita indagine. I commissari hanno ricevuto un mandato preciso per risanare e gestire l’ente, e le loro decisioni hanno un impatto diretto sulla sostenibilità del Consorzio e sulle tasche dei cittadini calabresi.

È imperativo che le autorità competenti, dalla Regione Calabria, al tribunale fallimentare, alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti, intervengano con decisione per fare piena luce su questa pratica. Bisogna avviare indagini contabili e amministrative per quantificare l’esatto ammontare del danno e individuare i responsabili, con particolare focus sulla gestione dei Commissari Riitano e De Felice e dei dirigenti del CORAP, riportare immediatamente le tariffe a livelli che rispettino le delibere ARRICAL e SORICAL, garantendo la copertura dei costi e la sostenibilità del servizio cercando di recuperare quanto non incassato cercando di limitare il danno.
Perché lo hanno fatto e lo stanno continuando a fare? Non lo sappiamo, sicuramente avranno le loro buone ragioni; ci auguriamo che prima o poi qualcuno ce le illustri e ci faccia capire.
E questa è solo la punta dell’iceberg delle schifezze e degli sprechi CORAP…

Lettera firmata