Mangiare in autostrada? Prezzi da ristoranti stellati: per Coca Cola e panino si arriva ad oltre 16 euro

(di Giuliana Lomazzi – ilfattoquotidiano.it) – Avevamo appena evitato l’ennesimo rincaro dei pedaggi autostradali di 1 € ogni 1000 km, che sarebbe scattato a inizio agosto; ma per fortuna il governo ha ritirato l’emendamento pochi giorni fa. Non sfuggiamo invece al caro-carburanti, che colpisce come sempre la benzina e sempre di più il diesel, dopo che a maggio il governo ha riallineato le accise, aumentando di 1,5 cent quelle sul gasolio. E ora, con le vacanze alle porte, ci si mettono pure i maxi-prezzi segnalati dall’inchiesta di Altroconsumo nei punti di sosta autostradali. Non che in passato le cose andassero molto meglio, ma quest’anno il divario tra i prezzi fuori e dentro l’autostrada è ancora più notevole. Un salasso per tutti, dai single alle famiglie.

Prezzi da ristoranti stellati

Per coca cola e panino tocca sborsare più di 16 €, per la colazione con cappuccio e brioche 3,86. Si intende a testa, ovviamente. Altroconsumo ha esaminato i prezzi di bevande, snack e alimenti di 16 punti di ristoro gestiti da Autogrill, Chef Express, My Chef, Hermes, Sarni, Ristop in autostrada, nei pressi di Milano, Venezia, Roma e Napoli. La rivista ha poi messo a confronto i prezzi con quelli degli esercizi fuori dalla rete autostradale avvalendosi dell’Osservaprezzi del Mise per quanto riguarda il costo di caffè, cappuccino e panino nelle quattro città considerate, e di due sue indagini: una del 2024 sui costi della colazione al bar; l’altra di marzo 2025, realizzata nei supermercati e relativa ai prezzi di acqua, cola e gelati.

I magnifici cinque

Acqua, panini, Coca cola, brioche e gelati sono i prodotti sui cui è stato rilevato il maggior divario rispetto ai prezzi di bar e supermercati fuori dalla rete autostradale. Si va dal +47% della brioche al +484% della Coca cola. Rispetto al 2024 non sono mancati cali di prezzo del 3-5%, riduzioni abbastanza relative su prodotti già cari e comunque ampiamente compensate da aumenti, come quelli del 7% per il caffè e del 16% per la brioche. Ma entriamo nel dettaglio della colazione “salata”. Il prezzo del cornetto oscilla tra 1,50 e 2,20 €, per un esborso medio di circa 2 €, cioè il 47% in più rispetto a un bar di città (in media 1,37 €). La tazzina di caffè costa mediamente 1,46 €, il 21% in più rispetto a un locale fuori dall’autostrada, con prezzo medio di 1,20 €. A seconda delle catene, il prezzo del cappuccino varia da 1,60 a 2,20 €, cioè mediamente 1,85 € contro gli 1,60 € del bar fuori dall’autostrada: una differenza del 16%, a fronte comunque di un prezzo invariato rispetto al 2024. Avanzando nella giornata (e aumentando il caldo), cresce il desiderio di qualcosa di fresco, ma i prezzi delle bevande sono tutt’altro che dissetanti, a partire dalla semplice acqua minerale. Liscia o frizzante cambia ben poco: ci aggiriamo sui 3,18 € al litro, il 405% in più rispetto ai 63 cent del supermercato. Consola poco sapere che rispetto all’anno scorso l’acqua costa il 5% in meno: è pur sempre un prezzo alto, tanto più per un genere di prima necessità. Ma un divario ancora maggiore si riscontra sulla Coca cola, venduta in bottiglie da 450 e 700 ml, al costo di 8,12 € al litro – il 3% in meno rispetto all’anno scorso, ma ben il 484% in più rispetto ai supermercati. Prezzi calati del 6% rispetto al 2024 per i panini, ma comunque che prezzi! Per la farcia più semplice (formaggio o salame) si sborsano 6,80 €, ma per altri tipi si può arrivare a 8,50 €, a paragone di una spesa media di 4,30 € in un bar cittadino (il 57% in meno). Notevole anche il divario autostrada-supermercato sul prezzo del gelato: +145%. Lo stecco ricoperto di cioccolato costa mediamente 3 € nei punti ristoro autostradali, contro 1,30 € del Magnun Algida del super.

Dai cracker al cioccolato

Rispetto al 2024 si paga meno per il cioccolato (-12%), che invece registra ovunque aumenti. Ma stiamo pur sempre parlando di una media di 30,73 € al kg. A seconda dei punti vendita, si trovano prezzi che variano da 1,30 a 4,99 per tavoletta. In compenso, sono aumentati del 23% gli energy drink (Red Bull in particolare), che vengono a costare circa 16 € al litro. Scendono del 28% le patatine, ma perché quest’anno i formati sono più grandi (165-200 g) e quindi più economici. Bisogna comunque pagare in media 3,5 €. Il calo dei cracker (Tuc in particolare, i più diffusi in autostrada) è in media dell’8%. La confezione da 100 g ha un prezzo variabile da 2,49 a 3,70 €, comunque non indifferente. Anche perché poi viene sete e bisogna comprare l’acqua a 3,18 € al litro!

E i diretti interessati?

Contattate dal FattoQuotidiano.it per un riscontro sull’inchiesta di Altroconsumo, le aziende non hanno risposto, con l’eccezione di Autogrill che, tramite l’ufficio stampa, ha dichiarato di non voler rilasciare commenti.