Il magistrato Eugenio Facciolla è stato assolto da tutte le imputazioni a suo carico dal Tribunale di Salerno. La sentenza è stata emessa nel primo pomeriggio di oggi. Facciolla era accusato di falso e corruzione impropria nel processo celebrato davanti al Tribunale di Salerno, competente per i procedimenti a carico di magistrati del distretto di Cosenza e Catanzaro. L’accusa, rappresentata dal procuratore aggiunto di Salerno Luigi Alberto Cannavale e dalla sostituta Francesca Fittipaldi, aveva chiesto la condanna a 3 anni di reclusione. Facciolla è stato assolto dalla prima imputazione “perché il fatto non sussiste” e dalla seconda “per non aver commesso il reato”.
Le accuse nei confronti di Facciolla scaturivano da una costola dell’inchiesta “Stige”, condotta dalla Dda di Catanzaro contro il “locale” di ‘ndrangheta di Cirò e le sue proiezioni in Nord Italia e in Germania. Secondo le indagini Facciolla, all’epoca procuratore di Castrovillari, avrebbe rilasciato alla società di intercettazione Stm srl delle giustificazioni per le infrazioni al codice della strada. Sotto la lente della Procura di Salerno anche l’affidamento alla stessa società del servizio di intercettazione presso la Procura di Castrovillari.
I reati contestati dalla Procura di Salerno erano quelli di corruzione e falso. Le ipotesi ruotavano intorno a presunti illeciti nell’affidamento alla Stm del noleggio di apparecchiature per intercettazione. Nel corso dell’istruttoria, l’accusa di corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio era stata alleggerita in corruzione impropria per Facciolla.
Le richieste di condanna riguardavano anche il maresciallo Carmine Greco, ex comandante della Stazione di Cava di Melis dei carabinieri forestali, competente su una vasta area del Parco nazionale della Sila e il poliziotto di Cosenza Vito Tignanelli, gestore di fatto della società di intercettazione Stm. Tignanelli è stato assolto, Greco è stato condannato a 1 anno.









