Omicidio Bergamini, la deriva del giornalista “di famiglia” al servizio degli assassini

Sono veramente stanca di ciò che viene pubblicato dal sig. Marco Cribari, solidale con la famiglia Internó. Non parlo per il gusto di parlare, semplicemente sono in possesso delle intercettazioni telefoniche “che provano ciò che affermo” fra Cribari e Tiesi Gianluca, cognato + perito della Internó. Per amor di verità posso dire che che non è un giornalista, anzi svilisce chi svolge seriamente tale professione.
Il compito di Cribari è infangare la procura ed i suoi consulenti. Concordare con i suoi amici gli articoli nei contenuti e nei tempi. L’amore per la verità non esiste. Ora pubblicherò il testo di tutte le intercettazioni una ad una. È così tutti potranno valutare la genuinità e trasparenza di colui che fornisce questa pseudo informazione. (Donata Bergamini)

Se l’omicidio Bergamini è tuttora un “cold case” dopo oltre 30 anni, non c’è dubbio che molte responsabilità siano da addebitare ai media. E se i giornalisti di fama nazionale hanno “brillato” per ignavia, ce ne sono alcuni “locali” che si sono impegnati a fondo per aiutare sfacciatamente le famiglie Internò-Conte-Tiesi al raggiungimento dell’obiettivo insabbiamento. Tra questi Marco Cribari, recentemente transitato dal Quotidiano del Sud a… LaC e Cosenza Channel al quale ormai da anni – purtroppo – viene consentito da “direttori” senza pudore di portare avanti il suo disegno in combutta con gli assassini. Veri e propri “trattati” di anatomia e di “giallismo” da quattro soldi che qualcuno ancora gli consente di pubblicare. Ma l’informativa della PG di Castrovillari lo coinvolge in maniera totale anche nelle intercettazioni, dalle quali emerge il suo ruolo di “consigliori” e servitore delle famiglie di cui sopra (https://www.iacchite.blog/omicidio-bergamini-lincidente-probatorio-le-preoccupazioni-di-gianluca-tiesi-e-la-sicurezza-di-luciano-conte/).

Le sue telefonate con il cognato di Isabella Internò Gianluca Tiesi rappresentano a tutti gli effetti una delle pagine più nere non solo del “giornalismo” cosentino ma anche della nostra città. E non è ancora finita, perché in questa telefonata intercettata che pubblichiamo stamattina c’è tutta l’essenza di questa gente senza vergogna. Ce ne sarebbe abbastanza perché il direttore di… Cosenza Channel fermasse la deriva di questo soggetto al soldo della feccia della borghesia massomafiosa cosentina, che da oltre 30 anni è riuscita a insabbiare l’omicidio di Denis Bergamini. Ma sappiamo bene a quali logiche risponde il direttore di… Cosenza Channel. 

Riprendiamo allora il racconto dopo aver dato conto ai nostri lettori delle intercettazioni della stessa consulente della difesa, dottoressa Liliana Innamorato, all’indomani dell’incidente probatorio successivo alla riesumazione del cadavere di Bergamini (https://www.iacchite.blog/omicidio-bergamini-la-consulente-della-difesa-il-morto-pure-a-distanza-di-tempo-parla-qua-ci-scanniamo/). Dichiarazioni gravissime nelle quali la dottoressa dice senza possibilità di equivoci che il corpo di Denis parla, anzi “urla” anche dopo 30 anni, che le cose si stanno mettendo male e che “qua ci scanniamo tutti”. Ma le famiglie Internò-Conte-Tiesi fanno di tutto per cercare di “neutralizzare” anche questa “minaccia” nel cammino verso la Giustizia, perché ormai la Verità la conoscono tutti. A Cosenza e non solo a Cosenza. 

Il giorno 9 ottobre 2017 la dottoressa Liliana INNAMORATO è presente all’accertamento istologico finalizzato alla visione delle sezioni in bianco della laringe, colorate con la glicoforina. In data 11 ottobre 2017 la dottoressa Liliana INNAMORATO contatta Luciano CONTE, il quale la prima cosa che le chiede è come fosse andata lunedì 9 ottobre 2017, ironizzando sull’esito dell’accertamento.  La dottoressa Liliana INNAMORATO risponde in maniera seria al tono ironico utilizzato da Luciano CONTE.

Luciano Conte: “com’è andata lunedì dottoressa?”

Dr.ssa Innamorato: “eh…eh…”

Luciano Conte: “soliti incontri interlocutori…”

Dr.ssa Innamorato: “eh eh…i soliti incontri…insomma…va beh…”

Alle prime indiscrezioni sugli esiti degli esami medico-legali espletati sul cadavere di Donato BERGAMINI, la reazione di Gianluca TIESI è un misto tra ironia e preoccupazione. In verità, nel corso di una telefonata del 29 ottobre 2017 il giornalista Marco CRIBARI, relativamente ai presunti risultati della perizia che parla di un soffocamento soft, si manifesta riflessivo, al contrario di Gianluca TIESI il quale ritiene che quella del soffocamento soft sia la risposta data dai periti che vogliono a tutti i costi dimostrare l’omicidio.

Afferma altresì Gianluca TIESI che i periti hanno risolto il problema dell’assenza di segni di difesa, sul corpo di BERGAMINI, parlando di soffocamento soft. Marco CRIBARI chiede conferma se i periti hanno ripreso, come prova, la sofferenza polmonare già rilevata nella prima autopsia. Gianluca TIESI dice di sì, affermando che era stata pure smentita. Circostanza che non corrisponde al vero.

Marco CRIBARI gli chiede se i periti hanno effettuato ulteriori accertamenti sui polmoni, se era stato possibile fare questi accertamenti dopo la riesumazione. TIESI risponde di non saperlo. CRIBARI appare sempre più cauto, e allora TIESI afferma che già il giorno della riesumazione si era accorto che l’atmosfera era quella di tutti – riferito ai periti – contro uno, e l’uno sarebbe stato lui e che la volontà era quella di dimostrare l’omicidio e non di trovare una risposta all’alternativa suicidio/omicidio.

Cribari.:cioè…parla di una superperizia fatta dai consulenti che indica il soffocamento come causa della morte….

Tiesi.:soffocamento soft (ride)…

Cribari.:soft sì sì….no ti volevo chiedere diciamo in via riservata cioè solo per…non per utilizzarlo diciamo dal punto di vista giornalistico…

Tiesi.:sì..sì…

Cribari.:se sapevi di un avanzamento in tal senso…cioè…della…

Tiesi.:no..allora ti dico com’è la cosa….ehm…non è una dimostrazione la loro ma è…stanno operando in questo senso loro vogliono dimostrare l’omicidio….

Cribari.:sì..come hanno fatto i consulenti di parte della Procura….

Tiesi.:sono partiti dalla (incomprensibile) allora dobbiamo dobbiamo assolutamente dimostrare che è un omicidio ma ehm…anche i cosi…il giu….i periti del Giudice quindi sono partiti quale può essere l’ipotesi più vicino ad un omicidio eh..il soffocamento?…sì ma il soffocamento ehm comunque lascia dei segni e si sono inventati questa cosa del soffocamento soft….

Cribari: soft…

Tiesi.:ne parlavo l’altra volta…sì..con… soft..cioè con un cuscino (ride)…

Cribari: con un cuscino…

Tiesi: sì…e questo qua insomma non scalcia e non fa niente?… (questo gran coglione fa finta di non sapere che gli assassini hanno usato cloroformio per stordire Denis prima di soffocarlo senza che questi opponesse resistenza e che chiarissime tracce di alcool etilico sono state trovate dentro i polmoni del calciatore, ndr)

Cribari: eh…sì ho capito…ah quindi ipotizzano che sia stato utilizzato un cuscino…

Tiesi.:sì…con un cuscino..però anche il cuscino ti blocca solo una parte o hanno utilizzato un materasso (ride) e lo hanno bloccato tutto?…cioè è una cosa assurda….

Cribari.:uhm…

Tiesi.:è assurdo…è assurdo proprio…

Cribari.:e riprendono sempre a riprova quella sofferenza polmonare già rilevata nella prima autopsia…

Tiesi.:si…si…esatto…esatto…esatto….

Cribari.:ulteriori acc…. Si sovrappongono le voci

Tiesi.:che era stata pure smentita eccetera…

Cribari.:ma ulteriori accertamenti sui polmoni è stato possibile farli oppure non c’era rimasto…non c’erano i polmoni….nel senso…dopo la riesumazione…

Tiesi.:allora non lo so se…no…non…allora sui polmoni non so esattamente se hanno preso qualcosa…

Cribari: uhm….

Tiesi.:sinceramente…

Cribari.:uhm…ho capito….

Tiesi.:mi posso informare ma ci vorrà domani dopodomani …

Cribari.:certo…certo…va bene…..

Tiesi: ok….. Cribari.:nooo…io questo…va bè immaginavo che fosse il solito sensazionalismo insomma sulla cosa…

Tiesi.:sì…

Cribari.:va bè…

Tiesi.:il fatto è che questo sensazionalismo sta coinvolgendo pure i….i periti del Giudice ma io già te lo avevo detto quel giorno lì durante la….la riesumazione c’era proprio un’atmosfera del tutti contro uno l’uno ero io (ride) e dice vediamo come dobbiamo dimostrare quest’omicidio…cioè non verifichiamo se è stato omicidio o suicidio…..

Cribari.:va bene….

Tiesi: …..dimostriamo quest’omicidio quindi…. Sempre il 29 ottobre 2017, ma nella serata, Marco CRIBARI chiama nuovamente Gianluca TIESI e gli chiede come poter fare per procurarsi la <super perizia>.

Alla cautela mostrata nel corso della telefonata della mattina, Marco CRIBARI ha sostituito una certa sicurezza. Infatti secondo lui si è di fronte all’ennesimo studio di compatibilità che riprende il lavoro del dottore Giorgio BOLINO. Interviene TIESI dicendo che la cosa è assurda e che ipotizzare l’omicidio vuole significare che tutti i testimoni (quelli che secondo la visione di Gianluca TIESI comproverebbero il suicidio di Donato BERGAMINI, ovvero Rocco Mario NAPOLI, la moglie, la cognata e Francesco FORTE) si sono messi d’accordo.

In realtà sappiamo tutti che questi testimoni non solo non sono attendibili ma sono usciti fuori proprio grazie a coloro che stanno lavorando da oltre 30 anni per impedire che Verità e Giustizia facciano il loro corso, com’è facile capire anche dal modo in cui hanno cercato di “ribaltare” la testimonianza di Rocco Napoli e dei suoi familiari (https://www.iacchite.blog/omicidio-bergamini-rivoltato-racconto-del-teste-rocco-napoli/).

Gianluca TIESI, che si trova in vacanza a Budapest, gli chiede che aria ci fosse in giro. Marco CRIBARI risponde che la notizia ha avuto molto eco, ma che alla fine sarà la solita bolla. Inoltre lamenta questo modo di lavorare, a compartimenti stagni: secondo il pensiero di CRIBARI i periti non sanno dell’esistenza del testimone che in precedenza aveva rischiato di investire Donato BERGAMINI – cosa non vera perché Rocco Mario NAPOLI, al quale si sta riferendo CRIBARI, ha dichiarato che la sterzata che lui ha fatto vedendo BERGAMINI che dalla Maserati si avvicinava al ciglio della strada, l’ha fatta d’istinto, ma non perché costui avesse cercato di buttarsi sotto o avesse avuto un comportamento tale da costringerlo a sterzare – mentre un altro testimone seguiva il camion che lo ha investito – CRIBARI si riferisce a Francesco FORTE, il quale è uno dei testimoni più importanti nel confutare la versione del suicidio di Donato BERGAMINI

Cribari: adesso diciamo questa post verità del soffocamento (incomprensibile) scriveva sul muro dei profeti senza (incomprensibile rumori di sottofondo) sicuramente sarà un’altra cosa in termini di compatibilità…immagino con immagino eh…diciamo riprendendo Bolino….poggiando esclusivamente sul dato della sofferenza polmonare….che vuoi che sia…che vuoi che sia…questo è….

Tiesi: certo…

Cribari.:il solito…il solito discorso….

Tiesi.:eh… (ride) cioè tutti questi….per assurdo tutti i testimoni…ehm…che tu li conosci meglio di me…allora sono tutti d’accordo (ride)…..

Cribari.:sii….però cioè hai capito è deprimente che ogni volta (incomprensibile)…

Tiesi.:è deprimente…..sì…ehm…ma lo sai cosa dice (si accavallano le voci) l’avvocato dice….per prenderla per le corna vuol dire…ehm…sperare in un rinvio a giudizio….sperare che questi pazzi fanno giuria chiusa perché se no…non…ne parli…ne devi parlare solo fuori….ne parli fuori ma parlarne fuori vuol dire fare la guerra a questi folli….a questi folli….insomma…mentre lì è il posto giusto dove parlarne…. ma quindi l’atmosfera com’è?….

Cribari: no… (incomprensibile)….è un divagare….niente insomma….cioè voglio dire è la stessa eco che si è data alla…quando c’era il discorso morto prima di essere investito….quel tipo di clamore c’è….vediamo….è la solita cosa che poi….è la bolla….

Tiesi: sì….il fatto è che….la cosa che mi dispiace è che questa cosa davvero la pensano i consulenti del Gip…hai capito…questa cosa davvero la pensano perché sono partiti dalla dimostrazione dell’omicidio….

Cribari: certo…certo….se tu parti con…ma…

Tiesi: lo dimostri subito….

Cribari: però loro…hai capito si ragiona a compartimenti stagni….perchè voglio dire….come se fosse….cioè io non so che intanto c’è uno che rischia di investirlo prima….che c’è un altro che segue il camion che lo ha investito….già questo…e se ne fottono…nel senso che a loro non interessa…..quindi…

Il 29 novembre 2017 si è tenuta, presso il Tribunale di Castrovillari davanti al GIP dott.ssa Teresa REGGIO, l’udienza di incidente probatorio durante la quale i periti nominati dal Giudice hanno illustrato gli esiti degli esami medico-legali espletati a seguito della riesumazione del cadavere di Donato BERGAMINI.
Il quadro delineatosi nel corso dell’udienza, ovvero l’assunzione della prova dell’omicidio di Donato BERGAMINI per soffocamento, ha avuto enorme risalto mediatico ed ha suscitato altresì reazioni nell’ambito di quei familiari di Isabella INTERNÒ, che fin dall’inizio hanno costruito una rete di protezione e di difesa nei confronti della donna.
Ecco quindi che nella linea difensiva portata avanti da Gianluca TIESI, l’esito dell’udienza di incidente probatorio non può che trovare spiegazione nella volontà di dimostrare, per forza, l’omicidio di Donato BERGAMINI, circostanza che aveva già notato a Ferrara in occasione della riesumazione. La sera del 29 novembre 2017 Gianluca TIESI ne parla mestamente con il fratello Marco. Si dice schifato per quello che è successo in udienza.

Come avuto già modo di osservare, l’esito dell’udienza di incidente probatorio porta Dino Pippo INTERNÒ (il cugino di Isabella indiziato di aver partecipato all’agguato per uccidere Bergamini, ndr), il 30 novembre 2017, mentre si trova a Firenze con il figlio ricoverato per una grave patologia al cuore, a contattare Isabella INTERNÒ e a dimostrarle solidarietà, a consigliarle di uscire con un comunicato stampa, a lanciare invettive nei confronti del
Procuratore Capo di Castrovillari Dott. Eugenio FACCIOLLA e a consigliarle addirittura di denunciarlo. Dino Pippo INTERNÒ, quello stesso giorno, ne parla anche con la sorella Giuliana Anna, esprimendosi negli stessi toni usati con la cugina. Invero già la mattina del 30 novembre aveva telefonato il cognato Francesco ARCURI al quale aveva chiesto
notizie su cosa avessero scritto i giornali locali in merito. ARCURI gli rispondeva di non aver nemmeno aperto la televisione e che era una vergogna, una pazzia totale determinata da persone senza scrupoli desiderosi solo di fare carriera.

Sempre nella stessa giornata del 30 novembre 2017 Dino Pippo INTERNÒ parla di quello che era successo il giorno prima con Carmela DODARO, dipendente dell’Istituto di vigilanza “Codis s.r.l.” e amica di gioventù di Isabella INTERNÒ. Anche con Carmela DODARO l’uomo
difende la cugina, si dilunga nel criticare aspramente il Procuratore Capo di Castrovillari, Dott. Eugenio FACCIOLLA. Dino Pippo INTERNÒ ci mette tanta foga in quello che dice che ad un certo punto, Carmela DODARO, lo invita a calmarsi e a pensare al figlio che in quel momento si trovava ricoverato…