A 3 anni dall’insediamento della giunta Pisani a guida trasversale Pd-Lega è tempo di bilanci a Casali del Manco.
ll dato dal quale far partire quest’analisi è il livello di gradimento dei casalini rispetto al nuovo comune: non c’è dubbio che, se i cittadini potessero, tornerebbero allo status quo ante.
Ma la sonora bocciatura decretata dai casalini non è rivolta alla fusione in sé che anzi, secondo molti, avrebbe potuto rappresentare un’opportunità per il territorio, quanto piuttosto nei confronti delle scarse doti amministrative di questi rappresentanti locali.
Una compagine che ha fatto della mancanza di determinazione e della scarsa efficienza ed incisività amministrativa i suoi tratti distintivi.
Così è stato nella vicenda delle antenne 5G che ha visto l’ente soccombente perché – su consiglio dei vari Calamandrei che circolano oggi in Comune – hanno pensato bene di non costituirsi nel giudizio davanti al TAR.
Oggi cercano cavilli, rincorrono soluzioni improbabili e addossano le colpe al responsabile del procedimento, in realtà, IL PESO DELLE SCELTE SBAGLIATE È TUTTO POLITICO.
Lo stesso dicasi per la vicenda delle “ecoisole” installate sul territorio casalino.
Negli ultimi giorni infatti si stanno sprecando post, articoli sui giornali e catene di selfie auto celebrativi per questo progetto ma nessuno degli amministratori ha avuto l’onestà intellettuale -questa sconosciuta- di dire che i fondi PNRR con cui è stato finanziato, erano stati intercettati dalla precedente amministrazione a guida Nuccio Martire.
In altre parole s’intestano successi che non sono il frutto del loro lavoro.
E questo accade anche per i progetti di adeguamento sismico delle due sedi comunali di Trenta e Casole Bruzio che risalgono addirittura al 2016 e di cui continuano a fregiarsi.
Ma basta solo guardare con obbiettività quello che succede nella cittadina presilana per comprendere quali siano gli effetti devastanti dell’incapacità amministrativa della saccente Pisani e della sua giunta, c’è solo l’imbarazzo della scelta:
1) numero sconsiderato di mutui contratti per un ammontare ad oggi di circa 8 MILIONI di euro.
2) opere incompiute -strade, marciapiedi, captazione delle acque, caserme
3) aumento dei tributi
Rispetto a questo punto occorre evidenziare che i costi dei servizi stanno subendo degli aumenti importanti, ma l’amministrazione, piuttosto che affrontare il problema con soluzioni a lungo termine, preferisce ricorrere ad artifici di stampo puramente propagandistico, attingendo alla fiscalità generale, per agevolare coloro che hanno un ISEE inferiore ai 12.000,00 € – la “scontistica” di cui si parla, con fierezza e proprietà di linguaggio, durante i consigli comunali-.
Queste “non soluzioni” non faranno altro che acuire il problema in futuro in quanto non tengono conto di due fattori che incideranno sempre più pesantemente sulle tariffe: a) pagano sono sempre meno persone-negli ultimi 10 anni la popolazione residente si è ridotta di circa 1000 unità-
b) il servizio è sempre più costoso.
Ed allora, piuttosto che parlare di “scontistica” come se il Comune fosse in “saldo”, occorrerebbe pensare a manovre con effetti a lungo termine, in grado di alleggerire la pressione fiscale per tutte le famiglie casaline, in modo che il carico fiscale sia distribuito tra un numero maggiore di persone, permettendo potenzialmente una riduzione delle aliquote per tutti.
4) Totale incapacità di comprendere come impiegare il contributo straordinario.
Questo punto è connesso a quello precedente perché tutti, anche le pietre, sanno che il contributo straordinario serve per: riorganizzazione gli uffici, gestire il personale e REALIZZARE PROGETTI DI SVILUPPO PER IL NUOVO ENTE.
È questo il nodo della questione: l’amministrazione Pisani, piuttosto che impegnare il contributo per PROGETTI, lo impiega per coprire le spese correnti e per i mutui e questo significa che, nel momento in cui il contributo straordinario non verrà più erogato, Casali del Manco non solo non potrà offrire servizi ai suoi cittadini e quelli che ci saranno avranno costi esagerati perché non si è pensato di fare sviluppare il territorio con investimenti e progetti ad ampio spettro -videosorveglianza, rete idrica, gestione rifiuti, sviluppo locale- ma non sarà neanche in grado di fare fronte a tutti i debiti che questo manipolo d’ incoscienti stanno contraendo.
Ma l’incapacità amministrativa è direttamente proporzionale alla scaltrezza che hanno nel lavorare per sé stessi. Questo lo si evince anche da quanto sta succedendo nel direttivo e nella segreteria del Pd di Casali del Manco.
Due membri del direttivo hanno infatti ottenuto importanti incarichi dall’ufficio tecnico del Comune, uno per il progetto del cimitero di Serra Pedace -per il quale TANTO PER CAMBIARE è stato acceso un MUTUO- e l’altro per progettazione di marciapiedi- perché i cantieri sono pochi- nonché altri incarichi come membri del consiglio di amministrazione della cooperativa sociale voluta sempre dagli stessi amministratori.
Altre clientele sono state alimentate con il bando per la realizzazione del paese museo della Cribari, cucito addosso ai soliti noti.
Questa è la realtà casalina, questo è quello che succede oggi nella patria di Fausto Gullo e Cesare Curcio, una terra di nessuno orfana della politica vera, quella ispirata al bene comune.
Un luogo in cui si pratica l’incoerenza e si persegue apertamente l’interesse personale, un paese il cui primo cittadino è palesemente attratto da Occhiuto, tanto da condivide sui social spot del presidente forzista.
In tutto ciò quello che mortifica di più è il vulnus politico che si è venuto a creare, non c’è opposizione, non ci sono partiti politici che svolgano il ruolo di controllo e monitoraggio dell’attività amministrativa, non ci sono presidi di democrazia in grado di bloccare il declino sociale, culturale e politico in cui il paese è crollato. Mala tempora currunt.