di Ferdinando Gentile
La partita apertasi sulle regionali dopo le dimissioni di Occhiuto si gioca su un campo politicista lontano dai veri problemi dei calabresi.
Guerre interne al centrodestra costringono a un gesto estremo quasi disperato il governatore. Sarà una mossa per influenzare la magistratura che d’un tratto si era risvegliata su una vecchia inchiesta? Di sicuro l’ha influenzata per il tempo necessario ad arrivare a oggi, giorno delle elezioni, poi si vedrà…
Dall’altro lato un centrosinistra assente per quattro anni aveva due strade: candidare un perdente per far rivincere Occhiuto o nel caso di mancata candidatura del presidente uscente allearsi sottobanco – attraverso una figura apparentemente “neutra” – con chi ha costruito questo scenario e cioè gli alleati di Occhiuto, e vincere le elezioni nella tradizione trasversalista tipica di questa regione.
E’ del tutto evidente che è stata scelta la prima strada: candidare un perdente ovvero Tridico. Che non vede l’ora di tornarsene a Bruxelles.
La partita è tutta loro, per i calabresi non c’è spazio, non toccano palla, verranno richiamati al voto sotto il solito ricatto. L’esito di queste elezioni è già scritto.
Questi giochi di potere sono lontani dai nostri veri problemi.
C’è bisogno di costruire un’alternativa concreta, comprensibile, conflittuale al sistema che trasversalmente dirige le sorti della Calabria da anni.
Un’alternativa capace di individuare la controparte, stanarla, in grado di costruire le condizioni affinché ci sia una reale rivolta a questo stato di cose.
Una coalizione di persone per bene, composta da tutte quelle lotte, quei comitati, collettivi, singoli che ogni giorno cercano di trasformare questo territorio.
Non ci sono scorciatoie, bisogna costruire un percorso lungo strada per strada, paese per paese, città per città, montagna per montagna, mare per mare, fuori dal politicismo tipico di questa regione dove ci si candida con la facilità tipica delle elezioni condominiali, capace di ricostruire un immaginario, una possibilità di cambiamento reale tra e con la gente.
Non ci sono più alibi.









