Messina. In migliaia al corteo. No al Ponte, sì al futuro. No alla mangiatoia, sì alla dignità dei nostri territori

Slogan e manifesti contro la mega opera e chi l’ha resuscitata. Da Piazza Cairoli a Messina si è snodato per le vie della città il corteo dei manifestanti per raggiungere Piazza Duomo, dove si stanno svolgendo le celebrazioni per lo sbarco di don Giovanni D’Austria. Grande partecipazione al corteo organizzato oggi dall’Assemblea No Ponte, contraria alla realizzazione dell’infrastruttura il cui progetto ha ottenuto il sì del Cipess.

I manifestanti sono partiti da Piazza Cairoli, luogo scelto per l’inizio della manifestazione, che si snoderà per le principali arterie del centro città. Oltre seimila i partecipanti secondo una prima stima degli organizzatori ma tanti si sono aggregati lungo il corteo che è passato da via Tommaso Cannizzaro, poi da via Centonze e via Cesare Battisti fino all’arrivo in Piazza Duomo, dove si stanno svolgendo le celebrazioni per lo sbarco di don Giovanni D’Austria a Messina. Spazio anche per manifestare contro la guerra chiedendo lo “stop al genocidio” in Palestina.

Consistente la partecipazione della Calabria. Di seguito il comunicato dei No Ponte Calabria. 

L’approvazione del progetto definitivo del Ponte da parte del CIPESS non è una notizia, è l’ennesima porcata di Stato, frutto dell’arroganza di un governo che calpesta tutto e tutti, soprattutto gli interessi reali degli italiani.

La sicurezza con cui da tempo annunciavano l’esito di questo passaggio dimostra che non si è trattato di una valutazione tecnica, ma dell’ennesima forzatura politica, e la presenza della Meloni ne è una conferma plateale. In fondo si tratta dello stesso copione che avevamo già visto con il parere della Commissione VIA-VAS: approvazione scontata, nonostante ben 62 prescrizioni che, di fatto, impongono di rifare il progetto da capo.

Chi oggi festeggia l’approvazione non lo fa perché crede che il Ponte si farà – neanche i più accaniti sostenitori ci credono – ma perché si apre ulteriormente la mangiatoia: una pioggia di soldi pubblici per i soliti noti, a partire dal miliardo e mezzo di penale da pagare a Eurolink in caso di stop.

Una truffa annunciata, segnalata perfino dagli organismi di vigilanza, che però il Governo ha ignorato senza il minimo imbarazzo. Il garbo istituzionale non appartiene a chi usa le istituzioni per saccheggiare i territori.

Intanto si sottraggono risorse vere alle emergenze di Calabria e Sicilia: fondi cancellati per l’Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria, tagli al PNRR, sanità al collasso, scuole che cadono a pezzi, trasporti interni da terzo mondo. Per tutto questo non ci sono soldi. Per il Ponte, sì.

Ma se pensano di spegnere la nostra rabbia si sbagliano di grosso. Non ci fermeranno né le minacce repressive, né il Decreto Sicurezza, né le fandonie sulle “infiltrazioni” o gli “ambienti antagonisti”. La verità è che vogliono silenziare ogni opposizione sociale, ma non ci riusciranno.

Il 9 agosto saremo in tante e tanti a Messina. Perché non ci stiamo a vedere svendere la nostra terra. Calabria e Sicilia non sono zone da occupare, da espropriare, da militarizzare.

No al Ponte, sì al futuro. No alla mangiatoia, sì alla dignità dei nostri territori.

NO Ponte Calabria